Elezioni Brescia, nel Pd clima teso dopo il Sì a Castelletti e manca ancora il vicesindaco
In molti l’avevano previsto: i due nomi del Pd nella terna indicata dal sindaco Emilio Del Bono rischiavano di elidersi a vicenda. Così è andata e, al dunque, anche i dem si sono aggiunti al fronte che sostiene la candidatura di Laura Castelletti in Loggia.
Ma le polemiche non mancano e i numeri dell’assemblea cittadina lo dimostrano più dei commenti. Sui 45 aventi diritto, infatti, non si sono presentati in 12. I contrari sono stati 4, gli astenuti tre. A favore, invece, si sono schierati in 26, poco più della metà del totale.
In questo quadro rimane aperta anche la questione vice, che il Pd – in preda a quella che appare a molti come una evidente crisi identitaria e di leadership a tutti i livelli – ha deciso di rinviare. I nomi in campo, come noto, sono quelli degli assessori (ed ex candidati al ruolo che finirà nelle mani di Castelletti) Valter Muchetti e Federico Manzoni. Ma la decisione è ancora lontana e ogni mossa rischia di provocare nuove divisioni.
Nel frattempo, poi, anche il Movimento 5 Stelle (alleato in Regione) ne approfitta per sparare sui dem. “Sconvolgente l’esito dell’assemblea cittadina del Pd di ieri sera – commenta il consigliere regionale uscente Dino Alberti – che incorona Laura Castelletti a candidata sindaco di Brescia per la cosiddetta coalizione di centrosinistra. Non possiamo che prendere atto che in città a comandare e dettare legge sia Calenda e non il Partito democratico”.