Il 2022 è stato un altro anno da incubo per la sicurezza sul lavoro. Lo confermano gli ultimi dati dell’INAIL sul periodo gennaio-novembre. Brescia e provincia fanno registrare INFATTI un aumento degli infortuni del 47,6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, da 12.801 a 18.899 denunce. Quelle con esito mortale sono passate da 37 a 32, cinque in meno rispetto al 2021 ma basta fare la media per capire che c’è poco da gioire: nei primi 11 mesi del 2022, infatti, si è registrata una media mensile di 3 morti sul lavoro.
“Si ripropongono così le angosciate domande rilanciate ad ogni bollettino – commenta in una nota Paolo Reboni della Segreteria provinciale della Cisl – perché Brescia continua ad essere una delle province con il peggior bilancio infortunistico sul lavoro di tutta Lombardia? perché Regione Lombardia fa orecchie da mercante di fronte alla denuncia del suo sostanziale disimpegno rispetto al problema? e perché non ha fatto nulla per ristabilire gli organici delle funzioni ispettive che ha così fortemente ridotto nei suoi anni di governo?”
“La speranza – conclude Reboni – è che nell’imminente campagna elettorale per le elezioni regionali la questione trovi l’attenzione necessaria per intervenire sulle criticità che fanno di Brescia la maglia nera della sicurezza sul lavoro”.
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