Per fortuna non ci sono stati feriti tra i passeggeri (una trentina in tutto). Ma se qualcosa di altro fosse andato storto il finale avrebbe potuto essere tragico. Anche per questo – per garantire la sicurezza del servizio – è necessario capire il prima possibile le cause dell’incidente che, domenica, ha portato al deragliamento parziale del treno 969 partito da Iseo.
La magistratura ha deciso di aprire un fascicolo di indagine, procedendo al sequestro del convoglio, ma anche del tratto di binari da Iseo a Borgonato. Il rischio è che la riapertura alla circolazione ferroviaria tra le due stazioni abbia tempi lunghi (attualmente il servizio viene garantito via bus, come tra Edolo e Breno, dove si è ancora alle prese con le conseguenze dell’esondazione di Niardo).
Nel frattempo è iniziato il lavoro di indagine dei tecnici per risalire alle cause. La prima ipotesi è che il deragliamento sia stato causato dall’uscita di sede del terzo carrello in fase di scambio dei binari. Ma va capito se l’origine del problema è nel mezzo o nel sistema di scambio.
Quanto accaduto sembra far passare in secondo piano la questione – molto discussa – dei treni a idrogeno e rilancia con urgenza quella della sicurezza lungo i 103 chilometri della Brescia-Iseo-Edolo: oltre ai problemi conseguenti al disastro di Niardo, infatti, va ricordato il deragliamento avvenuto nel dicembre del 2021, a causa di un masso, in Valcamonica.