Martedì 13 dicembre, alle ore 9:30, presso l’Aula Consiliare di Ingegneria in via Branze 38, l’Università degli Studi di Brescia, grazie al sostegno di Enel Green Power e con il patrocinio del CAI di Brescia, del Parco dell’Adamello, del Comitato Glaciologico Italiano e della Società Idrologica Italiana, presenta la giornata di studio del progetto “Un suono in estinzione-Preserving the Sound of Alpine Glaciers”, ideato nel 2020 dal ricercatore e sound artist Sergio Maggioni e volto alla sensibilizzazione del patrimonio dei ghiacciai alpini.
Si tratta di un progetto di ricerca sperimentale mirato a monitorare le implicazioni del cambiamento climatico sui ghiacciai alpini attraverso un’esplorazione sonora degli ambienti naturali a rischio, declinata in attività divulgative, artistiche e scientifiche. L’iniziativa si propone di documentare e monitorare i fenomeni acustici che avvengono sui ghiacciai alpini, fenomeni che il cambiamento climatico contribuisce a manifestarsi con sempre maggior frequenza e che rappresentano un segnale dei rapidi mutamenti in corso in quelle aree. Non serve andare lontano per rendersi conto dei mutamenti ambientali derivati dal cambiamento climatico in atto nei nostri territori: i ghiacciai alpini continuano ad assottigliarsi sempre più, schiacciati dal peso crescente della crisi climatica in corso.
I ghiacciai non sono solo un’attrazione turistica ma ricoprono un ruolo fondamentale negli equilibri dei cicli naturali e per l’approvvigionamento energetico e idrico. Le precipitazioni nel gruppo montuoso dell’Adamello alimentano sul versante della Valle Camonica e su quello trentino uno dei principali sistemi idroelettrici dell’arco alpino e una delle principali fonti di energia rinnovabile del nostro paese. Non solo il volto dei ghiacciai muterà col tempo, ma anche il suono della loro voce si affievolirà lentamente.
Nasce da questa idea il progetto artistico-scientifico “Un suono in estinzione” che nell’estate 2021 e 2022 ha permesso di acquisire, calando nel ventre del Ghiacciaio dell’Adamello microfoni bio- e geo-acustici, registrazioni di segnali sonori utili anche a scopo di ricerca.
“Il progetto è particolarmente affascinante – dichiara il Prof. Roberto Ranzi, Ordinario di Costruzioni idrauliche e marittime e idrologia e responsabile scientifico del progetto per l’Università degli Studi di Brescia – perché coniuga arte e scienza. I suoni registrati da Sergio Maggioni e i suoi collaboratori sono, oltre che suggestivi ed emozionanti, particolarmente utili per individuare le fasi temporali e l’intensità dei flussi di fusione del ghiacciaio dell’Adamello. Permettono di calibrare i parametri dei nostri modelli matematici con i quali simuliamo l’idrologia del ghiacciaio e l’impatto delle variazioni dei deflussi sulla producibilità idroelettrica e la disponibilità delle risorse idriche”.
Il programma della giornata prevede:
9:30 Indirizzi di saluto
Alessandro Padovani, Università degli Studi di Brescia, Prorettore alla Ricerca
Giorgio Bertanza, Università degli Studi di Brescia, Direttore del DICATAM
Roberto Ranzi, Università di Brescia, DICATAM, Responsabile scientifico
Valter Maggi, Università di Milano Bicocca, Presidente del Comitato Glaciologico
italiano
Giovanni Rocchi, Responsabile O&M Hydro Italy-Northern Area, Enel Green Power
Italia
9:50 Sergio Maggioni, www.unsuonoinestinzione.eu
Preservare il suono dei ghiacciai alpini
10:10 Gianni Pavan, Università di Pavia
Geofonia e biofonia di un ghiacciaio
10:30 Guido Tattoni, Nuova Accademia di Belle Arti
La pratica artistica come ricerca
10:50 Christian Casarotto, MUSE
La consapevolezza del ritiro glaciale: la voce del ghiacciaio e le nostre parole
11:10 Coffee break
11:30 Claudio Smiraglia, Comitato Glaciologico Italiano
La risposta della criosfera ai cambiamenti climatici
11:50 Carlo Baroni¹, Alberto Carton² e Maria Cristina Salvatore¹
¹ Università di Pisa, ²Comitato Glaciologico Italiano
Storia ed evoluzione del Ghiacciaio dell’Adamello, il più esteso ghiacciaio delle Alpi
Italiane
12:10 Roberto Ranzi e Giovanna Grossi, Università di Brescia
Impatti del cambiamento climatico sulla producibilità idroelettrica
Sergio Maggioni, biografia (23/09/1981)
La formazione artistica inizia all’età di 10 anni con lo studio della chitarra elettrica per poi unirlo all’interesse per l’arte figurativa diplomandosi nel 1998 al liceo Artistico di Lovere.
Si trasferisce a Milano per frequentare e laurearsi alla quadriennale alla NABA in Exibit Design.
Tra 2003 e il 2009 lavora per importanti studi di progettazione (Italo Rota studio, Marco della Torre studio) al servizio di musei e artisti internazionali (tra cui Museo del 900, Castello di Rivoli, Vanessa Beecroft, Claes Oldenburg, Mariko Mori).
Parallelamente prosegue l’interesse musicale collaborando a vari progetti con i quali suonerà in tutta Europa ad importanti festival (come Sonar Barcellona, Eurosonic Olanda, Popkomm Berlino).
Nel 2009 firma un contratto editoriale con Sony Music Publishing lavorando come autore e produttore per importanti artisti della musica pop nazionali, producendo dischi e sincronizzazioni per il cinema, la radio e la tv (Universal, Warner, Rai, Sky), acquisendo diverse competenze nell’ambito della produzione in studio di registrazione.
Nel 2015 torna a vivere in Valle Camonica dove fonda il progetto artistico di ricerca NEUNAU.
Il nome è inciso su una roccia in località Loa, luogo di culto dell’età del ferro.
Il progetto si ispira all’approccio archeologico applicato alla ricerca del suono.
Le indagini si sviluppano partendo dai dettagli che una sorgente sonora esprime, catturando ed esplorando i suoni, andandone a scoprire la potenziale musicalità realizzando, tracce audio, docufilm, performance site specific e installazioni, dove il soggetto principale è il suono utilizzato come mezzo per raccontare la storia.
Nel 2020 crea il progetto di ricerca “Un suono in estinzione” che mira a monitorare le implicazioni del cambiamento climatico sui ghiacciai alpini attraverso un’esplorazione artistica e scientifica, in collaborazione con Università, enti e partner.