Tutto (o quasi) da rifare per la bonifica Caffaro. La commissione competente, infatti, ha deciso di cassare l’offerta economica arrivata in risposta al bando europeo, prendendo atto dell’assenza di offerte alternative e riavviando dunque il percorso.
La gara fu indetta il 14 settembre e vide un unico partecipante a fronte di otto interessamenti. Fu quindi inizialmente aggiudicata a un gruppo temporaneo di imprese (la milanese Greenthesis, la siciliana Nico Spa e la romana Htr Bonifiche) per 61,7 milioni, ma con riserve escluse dal disciplinare che avrebbero potenzialmente introdotto un forte aumento dei costi, mettendo potenzialmente a rischio la sostenibilità dell’intervento. Da qui lo stop.
Ora, dunque, si va verso l’indizione di una nuova gara, sempre finalizzata alla demolizione degli impianti alla gestione della barriera idraulica e alla bonifica delle aree contaminate. La speranza – secondo quanto dichiarato dal commissario – è di procedere a un nuovo affidamento entro il primo semestre 2023. Ma non sarà facile.
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