Le elezioni per la Provincia di Brescia – che il centrodestra vorrebbe a novembre, ma che più probabilmente si terranno a gennaio – aprono nuovi scenari nel mondo politico bresciano. E le ripercussioni potrebbero essere significative anche sulle successive votazioni per il Comune di Brescia.
Come noto, Guido Galperti (esponente di Italia Viva, consigliere della città e vicepresidente del Broletto) è da tempo corteggiato dal centrodestra. Come proceda il confronto con Rolfi e alleati non è noto, ma di certo un segnale di dialogo era arrivato poche settimane fa, quando il numero due della Provincia – in un’intervista al Giornale di Brescia – aveva sottolineato la necessità di una lista unica e larghe intese in occasione delle imminenti elezioni provinciali.
Nelle scorse ore, poi, i partiti principali di centrodestra hanno detto Sì. Adriano Paroli (Forza Italia) e Alberto Bertagna (Lega), infatti, hanno preso pubblicamente posizione in favore della proposta di Galperti (Fratelli d’Italia attende ancora la nomina di un coordinatore provinciale). Inoltre hanno sottolineato la necessità di una riforma che – in tempi rapidissimi – riveda i criteri per le candidature nelle Province, introducendo in particolare la cancellazione del requisito del mandato residuo di 18 mesi per chi vuole candidarsi (che oggi escluderebbe i tre quarti dei sindaci nel Bresciano) e del vincolo che il presidente sia un sindaco (aprendo, dunque, anche ai consiglieri).
Le due correzioni aprirebbero le porte (anche) all’ipotesi di una candidatura di Guido Galperti o del coordinatore provinciale di Italia Viva Gianbattista Groli. Ma è difficile che il governo, alle prese con questioni ben più rilevanti, possa farlo per tempo. Resta da capire, dunque, come si possa concretizzare l’ipotesi delle larghe intese in Provincia e quali effetti possa avere sulla Loggia. Italia Viva, per il momento, non dà per scontato di correre sin dal primo turno a sostegno del candidato di centrosinistra.