🔴 Caro bollette, Sturla (Bagnolo) lancia l’allarme: obbligati a tagliare manutenzioni e investimenti
I costanti aumenti dei costi energetici stanno creando seri e crescenti problemi non solo alle famiglie e alle aziende, ma rappresentano un motivo di forte preoccupazione pure per gli enti locali. Una situazione che è facilmente sotto gli occhi di tutti e che ha spinto il sindaco di Bagnolo Mella, Pietro Sturla, a prendere la parola per esternare un malessere diffuso, i costi di acqua, luce e gas hanno raggiunto infatti livelli inimmaginabili fino a poco tempo fa.
“Il Comune di Bagnolo Mella, tanto per parlare di una situazione che ben conosco, nel 2021 ha speso in consumi energetici 1.097.000 euro. A questo bisogna aggiungere i costi relativi alla gestione dei rifiuti, che negli anni precedenti prevedeva un adeguamento Istat che andava dallo zero all’ 1,5 %, ma che ARERA ha fissato per l’anno in corso al 6,9 %. Una sberla da 75.000 euro che, a questo punto, come posso ripianare? Non certo chiedendola su bollette già emesse e in buona parte riscosse.
La nostra intenzione, naturalmente – prosegue il sindaco Sturla – è quella di non far ricadere sulle tasche dei nostri concittadini, già costretti a far quadrare gli aumenti delle bollette domestiche, questi aumenti di spesa. Elaborare il bilancio preventivo 2023 con i costi impazziti delle bollette energetiche rende l’opera assai ardua. Saremo costretti a tagliare spese correnti anche a discapito di manutenzioni, oltre a rimettere in discussione gli investimenti per il futuro. Per l’anno in corso abbiamo ricevuto, come tutti i Comuni d’Italia, un contributo aggiuntivo in più rate, che per Bagnolo è stato di 196.000 euro. Pensiamo inoltre di utilizzare quanto di avanzo del bilancio 2.021 ancora disponibile, ma i soldi non bastano se non arrivano altre risorse.
Occorrono soluzioni concrete! – è il grido di allarme che lancia il primo cittadino bagnolese -Spegnere l’illuminazione notturna, come altri sindaci propongono, serve solo a creare insicurezza percepibile al cittadino, oltre a facilitare sinistri stradali. Il riscaldamento degli edifici pubblici va garantito e regolamentare un grado in meno di temperatura offre risparmi risibili. Adesso stiamo lavorando al riesame dei contratti energetici in corso e all’efficientamento energetico della rete di illuminazione pubblica ancora funzionante con lampade tradizionali, ma tutto questo non basta.
La situazione dei costi energetici impazziti riguarda tutti i Comuni d’Italia, ma sembra che nessun sindaco abbia la forza di gridare questo disastro amministrativo nei conti delle realtà locali. Non si possono fermare gli investimenti bloccando la crescita delle comunità. Si parla a vuoto e da mesi del problema, si è detto di tutto e di più, ma senza risolvere nulla”.