🟢 La trasformazione digitale nel settore dei beni immobiliari – Intervento di Matteo Linotto a Smart Building Italia | *️⃣

Matteo Linotto è un imprenditore del settore ICT che ha svolto l’intervento "La trasformazione digitale nel settore real estate” durante la manifestazione Smart Building Italia realizzata all’interno della fiera del Levante di Bari. Questo articolo riporta la sintesi di questo discorso.

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foto da Pexels

Matteo Linotto è un imprenditore del settore ICT che ha svolto l’intervento “La trasformazione digitale nel settore real estate” durante la manifestazione Smart Building Italia realizzata all’interno della fiera del Levante di Bari. Questo articolo riporta la sintesi di questo discorso.

Il mercato immobiliare italiano ha chiuso il primo semestre del 2022 con un valore di investimenti pari a circa 6,1 miliardi di euro, un dato in crescita del 100% rispetto all 2021 che costituisce anche il record assoluto per il nostro paese.

Le famiglie italiane sono affezionate alla “casa dolce casa”: il 92% degli italiani ha in disponibilità una casa, il 72% una casa di proprietà ma solo il 6% ha meno di 35 anni.
Forse anche per questa “ragione anagrafica” questo mondo fino ad oggi è rimasto legato ad una logica di business valida e consolidata ma è indubbio che i trend evolutivi legati ai comportamenti sociali che sono in atto grazie al digitale stanno impattando in questo settore.

La premessa importante è innovazione del  settore immobiliare non è mai una questione solo tecnologica. Non lo è mai in ogni contesto ma soprattutto in questo contesto il digitale è sempre un accessorio funzionale al mondo fisico. Chi si occupa di abitazioni è giustamente e orgogliosamente ancorato alle “realtà solide”.

In seguito un elenco di nuovi modelli di valore direttamente o indirettamente portati dalla trasformazione digitale che diventeranno sempre più rilevanti.

La parcellizzazione di un immobile e il suo collegamento ad una community

La parcellizzazione di un immobile e la sua messa a reddito è certamente qualcosa che è stato molto influenzato dalle community digitali. Si individua una comunità e si offrono ad essa spazi di accesso dietro canoni per permettere il suo incontro.
Tutti intuitivamente pensiamo subito al modello del co-working. In generale questo paradigma si applica a molte logiche pensate ad esempio a parcellizzare un immobile per un affitto residenziale e a destinare questi spazi ad una comunità di persone di una data nazionalità o con altro minimo comune denominatore che potranno beneficiare di una maggiore sintonia. Il digitale consente di identificare facilmente community su cui costruire questo modello.

La sharing economy potenzia la rendita immobiliare 

La gestione dell’affitto settimanale o per brevi periodi è nato con i portali di “sharing” e se applicato correttamente può fare esplodere la rendita immobiliare di un bene immobile sopratutto se locato in un luogo rilevante.
Oramai un certo tipo di turismo preferisce l’accoglienza in una casa rispetto ad un albergo perchè la ritiene più vera e naturale. Non a caso si affermano sempre più modelli nella ricettività come quello dell’albergo diffuso.
Esiste inoltre oggi una nutrita comunità definita di “nomadi digitali” che lavorano da remoto e si spostano da città in città in modo da vivere una vita che per i loro canoni è più ricca di stimoli: queste persone cercano spesso di accedere temporaneamente ad abitazioni per brevi periodi.
Anche parte della popolazione meno giovane può avere una logica nomade: c’è chi ama passare più periodi dell’anno in località termali per poter fare più volte percorsi di benessere importanti per la propria salute.
Un’immobile destinato allo sharing deve essere specificatamente progettato: uno dei trend è quello delle cosiddette “tiny home” (letteralmente “graziose casette”) termine che identifica negli Stati Uniti dei prefabbricati mobili ma che nel mattone italiano europeo caratterizza l’ottimizzazione architettonica di spazi piccoli posti in luoghi strategici.

L’immobile si arricchisce di servizi e diventa esso stesso un servizio

La servitizzazione dell’immobile è ovviamente il più lampante esempio di modello nato nel digitale e trasferito a questo ambito. Chiaramente possiamo legare ad un “affitto di una scrivania” l’accesso a eventi e meeting o programmi di formazione e possiamo anche fornire all’interno di un’ affitto turistico una serie di convenzioni includendo l’abilitazione ad “card” del territorio di appartenenza (eventi, ristoranti, percorsi).
Un esempio non digitale è quello di inserire all’interno di un processo di vendita servizi come la fornitura di professionisti a prezzi convenzionati per eseguire lavori di miglioramento. Questo diventa spesso un modo per catturare la fiducia del compratore.
Nel mondo anglosassone dove una vasta percentuale di persone vede l’immobile già come accesso si ipotizzano scenari di una “lifetime subscription” configurabile dove una persona potrà scegliere l’immobile più adatto alle sue esigenze a seconda del proprio momento della sua vita.

L’analisi intelligente del contesto immobiliare presente e futuro

Un altro modello che il digitale porta è il cosiddetto “investimento intelligente”. Lo studio di dati, comportamenti sia immobiliari che sociali permette di anticipare sempre più un trend di valorizzazione e operare le scelte migliori di investimento sia per un professionista che per un privato. Intuitivamente ogni persona navigando i portali immobiliari può farsi un’idea di una città ma alcuni big data sociali permettono di vedere ben al di là della situazione attuale. Motori di ricerca intelligenti basati su regole consentono di aggregare la conoscenza implicita estrapolandola sia da fonti strutturate che destrutturata (dai documenti) fornendo quindi informazioni sempre più mirate.

La valorizzazione dell’immobile attraverso la tecnologia

Il valore di un immobile sarà sempre più arricchita dalla tecnologia perchè la creazione di meccanismi intelligenti permette di migliorare la qualità della vita.
In questo contesto entrano in campo vari scenari:
Smart Building – Sensori possono segnalare la presenza di un guasto negli impianti (acqua elettricità) elementi molto importanti per esempio per gestire le molte abitazioni che in Italia sono vuote o vissute saltuariamente;
Smart Secuirty: – Parliamo di funzioni evolute nelle varie declinazioni antintrusione, videoanalisi, controllo incendi per rispondere alla crescente attenzione sul tema della sicurezza;
Una gestione intelligente dell’impatto ambientale del bene immobile attraverso la domotica. In futuro possedere una casa intelligente e sostenibile caratterizzare le scelte.

Dai grandi centri urbani ai paesi

Nel mondo residenziale un trend certamente rilevante post pandemia è legato al fatto che abitazioni private sono orami veri e propri ambienti di lavoro vissuti per molte ore al giorno. Da questo la domanda di immobili più spaziosi collocati fuori dai centri urbani. Tutto questo permette di ripensare e rivalutare quell’immenso patrimonio del territorio italiano che sono i paesi e le comunità rurali e montane.
In questo senso la tecnologia abilitante non è solo legata intuitivamente smart working ma è legata alla promozione e l’accesso e la disponibilità di servizi su ogni territorio.
Pensiamo al fatto di rendere accessibile attraverso il digitale servizi di telemedicina che consentono ad una persona con un problema cronico di vivere in sicurezza anche se lontano dalle strutture ospedaliere.
Molte persone sognano di poter lavorare in un luogo dove è possibile fare ogni giorno una corsa in spiaggia o una passeggiata in un bosco, un luogo dove magari esiste un clima mite anche d’inverno e quindi non serve il riscaldamento.

Il metaverso come anteprima di un immobile in costruzione

Infine come non parlare del metaverso ossia l’evoluzione in senso tridimensionale del web su piattaforme dove si possono addirittura acquistare un terreno o un oggetto digitale.

Chiaramente non andremo a vivere in uno spazio digitale ma sempre più uno spazio digitale potrebbe essere il “gemello” di un immobile reale. Le molteplici piattaforme afferenti al concetto di metaverso consentono e consentiranno al settore delle costruzioni di fare toccare “attraverso una mano digitale” un oggetto immobiliare in lavorazione o non esistente. Si può anche immaginare che questo “gemello digitale” possa essere acquistato come prelazione del vero immobile. Nel caso di un oggetto immobiliare già esistente il metaverso è molto meno importante perché l’impatto materico e le fondamentali sensazioni tattili del dettaglio fisico non possono in alcun modo essere sostituite.

Dobbiamo essere chiari: “il mondo real” vince e vincerà sempre sul mondo digitale.  Nel digitale potremo fare tante esperienze emozionanti e creare nuovi collegamenti utili aprendoci ad imprevedibili scenari di valore ma solo un spazio fisico potrà essere la nostra “heimat”, la parola tedesca che indica “il posto del cuore”.


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Ultimo aggiornamento il 26 Marzo 2024 00:25

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