Decisivo sarà il “maxi-sondaggio” delle elezioni politiche del 25 settembre. Allora il centrosinistra capirà quanti voti ha in città e se l’attuale maggioranza (anche se resta da chiarire la posizione di Italia Viva, corteggiata anche da destra) è autosufficiente o deve pensare a nuove operazioni di allargamento – a livello di coalizione e forse anche di nomi – rispetto alla base di consenso.
Dal giorno dopo il voto, di certo, ripartirà il dibattito per il candidato sindaco. I nomi sul piatto saranno innanzitutto i tre proposti da Del Bono. Il primo è quello del vicesindaco Laura Castelletti, che sarebbe la soluzione più gradita al sindaco, ma che ad oggi avrebbe respinto ogni tentativo di corteggiamento (inoltre, in caso di sua candidatura in quota Pd, il Partito Democratico rischierebbe di dover lasciare agli alleati anche il vicesindaco). Gli altri due sono quelli degli assessori Valter Muchetti (che di fatto appare essere il più motivato tra i pretendenti) e Federico Manzoni (che però, secondo alcuni, sarebbe la terza scelta nelle intenzioni del sindaco).
Ma sembra prendere sempre più piede, nel dibattito interno, l’ipotesi di un allargamento della rosa ad altri due nomi. Il primo, come noto, è quello di Alfredo Bazoli, che già in passato era stato indicato tra i papabili e che ora potrebbe tornare in pista (soprattutto in caso di mancata rielezione in parlamento). Il secondo è quello dell’ex presidente nazionale delle Acli Roberto Rossi, che in queste elezioni corre nel collegio della città con la difficile missione di battere Maurizio Casasco (Forza Italia).
Difficile prevedere oggi l’esito del confronto, che oltretutto non può escludere gli alleati. Ad oggi l’unica (quasi) certezza è che sul fronte opposto ci sarà il leghista Fabio Rolfi, un avversario ostico per il centrosinistra e – dicono i beninformati – sempre più convinto di potercela fare.