Un altro cadavere fatto a pezzi è stato restituito dalle acque nel vicino Veneto, in provincia di Rovigo. E il timore che dietro gli omicidi ci sia qualcuno che agisce in maniera “lucida” e sistematica non è ancora stato fugato.
L’ultimo ritrovamento è avvenuto la mattina del 28 luglio, nel canale Adigetto (a Villanova del Ghebbo, in provincia di Rovigo). Da un sacco nero è prima spuntata una gamba, poi – a qualche chilometro di distanza – il tronco e la testa di un uomo dell’apparente età di circa 60 anni. In questo caso le condizioni del corpo porterebbero a pensare che l’omicidio e l’abbandono siano avvenuti di recente.
Ma rimane ancora aperto il caso del cadavere senza testa di una donna trovato ad aprile nel fiume Po, a Occhiobello di Rovigo (pochi giorni dopo, a Modena, furono trovati i resti di un’altra donna). Il fiume Po, lo ricordiamo, aveva restituito i resti di donne fatte a pezzi anche qualche anno fa: nel 2015 erano state trovate due gambe e un bacino, appartenenti a due donne diverse, fatte a pezzi con un coltello.
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