🔴 Comunali di Brescia, il centrosinistra sceglierà l’erede di Del Bono dopo le politiche

Le incognite, di certo, sono ancora molte: troppe se si considera che dall'altra parte c'è un candidato forte e già in campo da tempo, Rolfi, che potrebbe beneficiare anche del volano nazionale. Ma le elezioni politiche saranno il primo grande (e realistico) sondaggio per la Loggia e ogni ipotesi, fino ai risultati, avrà poco valore

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Il sindaco di Brescia Emilio Del Bono, foto BsNews.it

I nomi ufficialmente in campo rimangono tre, quelli lanciati dal sindaco di Brescia Emilio Del Bono, ma la questione del candidato sindaco del centrosinistra per la città di Brescia appare oggi decisamente aperta.

Facendo il punto sulle consultazioni con i rappresentanti delle liste che sostengono al sua giunta, infatti, Del Bono ha ribadito la validità della terna proposta (gli assessori Laura Castelletti, Valter Muchetti e Federico Manzoni), ma ha aggiunto che ora la scelta spetta ai partiti, che dovranno trovarsi subito dopo le elezioni politiche per decidere (fonte Gdb).

Dichiarazioni di rito per stemperare il difficile clima interno al partito dopo la “forzatura” precedente? Di certo è chiaro che il primo cittadino non potrà contemporaneamente lanciarsi nella difficile campagna elettorale per le Regionali, dove serviranno accordi interni e migliaia di preferenze, e dettare unilateralmente la linea per le Comunali. Allo stesso modo, il risultato delle politiche sarà decisivo. In primo luogo perché un risultato troppo basso del centrosinistra su base locale obbligherebbe l’alleanza a ripensare le strategie e allargare i propri orizzonti per la Loggia, al fine di evitare una sconfitta contro Fabio Rolfi (di converso, un exploit a sorpresa di Pd e alleati rafforzerebbe la terna attuale).

Inoltre, a mezza voce, da qualche tempo circola nel Pd anche il nome di Alfredo Bazoli, che già due mandati fa era stato una delle opzioni alternative a Del Bono. Ad oggi, infatti, il Pd può contare su un seggio certo per Roma (al massimo due per gli uomini, con anche una donna in forse). E Bazoli, apprezzato parlamentare uscente, si sta giocando la conferma con Gianantonio Girelli e altri. Se non dovesse farcela (si saprà a Ferragosto, ma in ballo c’è anche l’ipotesi di nomina nel Csm, nodo che si scioglierà in autunno) il suo nome potrebbe rientrare a pieno titolo anche tra quello dei papabili per il Comune.

Resta da capire, però, con che percorso si vorrà scegliere il candidato sindaco. Si faranno primarie di coalizione? Primarie aperte? Oppure decideranno i partiti nel chiuso delle segreterie? Il Pd, di certo, dovrà decidere al più presto su chi puntare se non vuole che Manzoni e Muchetti finiscano per elidersi, lasciando automaticamente spazio a Laura Castelletti (che, peraltro, sarebbe la più restia a candidarsi) o all’ipotesi di un esponente della cosiddetta società civile.

Le incognite, di certo, sono ancora molte: troppe se si considera che dall’altra parte c’è un candidato forte e già in campo da tempo, Rolfi, che potrebbe beneficiare anche del volano nazionale. Ma le elezioni politiche saranno il primo grande (e realistico) sondaggio per la Loggia: ogni ipotesi, fino ai risultati, avrà poco valore.

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