M5S, Grillo ribadisce il no ai due mandati: a rischio anche Crimi e Cominardi
Ci sono anche i bresciani Vito Crimi (già capo politico grillino e viceministro) e Claudio Cominardi (attuale tesoriere) – secondo quanto riportano diverse fonti nazionali – tra coloro che rischiano di non essere confermati in parlamento con il M5S. Beppe Grillo (padre e talvolta padrone del Movimento), infatti, ha ribadito con forza il “divieto” di andare oltre i due mandati in tutti gli incarichi. E le conseguenze sarebbero significative.
“Possiamo essere morti tra 15 giorni, non lo so – ha scritto l’ex comico sul suo blog – Ma so che questi nostri due mandati sono la luce nella tenebra, sono l’interpretazione della politica in un nuovo modo, come un servizio civile (…) Noi siamo questi e la legge dei due mandati deve diventare una legge di Stato. L’Italia si merita una legge sui due mandati e sui cambi di casacca”.
Parole che rischiano di far saltare quel poco che è rimasto dei cinquestelle. Con questo vincolo, infatti, la classe dirigente del partito verrebbe quasi completamente azzerata. E sarebbero in molti a dover tornare al lavoro (Crimi è cancelliere al Tribunale di Brescia, il palazzolese Cominardi lavorava come operaio) salvo deroghe, che al momento non appaiono comunque da escludere.