La siccità sta diventando un problema sempre più rilevante per l’Italia e per la provincia di Brescia, tanto che in circa un Comune su tre i sindaci hanno già firmato ordinanze per limitare il consumo di acqua, con il divieto di lavare le auto e riempire piscine e il vincolo di irrigare i giardini soltanto dopo il tramonto. Nonostante questo in molti paesi le fontanelle rimangono aperte e i cittadini, attraverso i social, gridano allo spreco.
In realtà non è così. Le cosiddette fontane a flusso continuo per il controllo della qualità dell’acqua, infatti, rimangono in funzione per consentire i prelievi da parte degli enti competenti e per avere “una percezione immediata e continua della qualità immessa in rete”. “L’esigenza – come precisa Acque Bresciane – risponde anche a quanto richiamato nelle Linee Guida della Regione Lombardia per l’organizzazione del controllo sulla qualità delle acque destinate al consumo umano e la gestione delle non conformità (DDUO 9/07/2001 n. 165549) che prevede che un ‘buon punto di prelievo debba avere un flusso moderato ma continuo'”.
In molti Comuni, i gestori hanno già comunque provveduto a ridurre il flusso di acqua al livello minimo consentito. Inoltre non è esclusa la chiusura totale delle fontanelle del Comune (previa comunicazione ad Ats e all’ente territoriale) “qualora si ravvisi una situazione particolarmente critica”.
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