
di Fabio Coltrini – Manerba del Garda è un comune della Valtenesi e conta circa 5400 abitanti. È una delle mete preferite dai turisti sulle rive del lago di Garda, sia dagli stranieri che dai bresciani. La leggenda narra che Manerba sia stata costruita in devozione alla dea Minerva, protettrice della guerra per gli antichi romani, la quale si rifugiò sulle sponde del Benaco, tramandando ai cittadini diverse arti e proteggendo gli ulivi.
Le popolazioni che si insediarono a Manerba nei secoli successivi intuirono come il comune gardesano abbia un’ottima posizione dal punto di vista commerciale, ma pessima dal punto di vista strategico, motivo per il quale vennero costruite diverse roccaforti, poi distrutte nel tempo.
Proponiamo di seguito 5 cose da vedere nel caso in cui vi trovaste a visitare il comune bresciano di Manerba.
CINQUE COSE DA VEDERE NEL COMUNE DI MANERBA
1 – La Rocca di Manerba
Raggiungibile con una piacevole camminata, la rocca di Manerba è sicuramente uno dei punti panoramici migliori di tutto il Garda. Da qui, infatti, si possono scorgere l’isola di San Biagio, l’isola del Garda, il porto di San Felice del Benaco e, se le giornate sono limpide, anche il monte Baldo e il golfo di Salò.
La rocca sorge sulla cima di una collina, e in questo territorio sono presenti diversi sentieri caratterizzati dalla diversa vegetazione, che si possono percorrere a piedi per raggiungere la rocca oppure le scogliere che si tuffano a capofitto nelle limpide acque del lago.

2 – Isola di San Biagio (o Isola dei conigli)
Detta anche l’isola dei conigli, poiché nel passato vivevano molti di questi simpatici animali, oggi l’isola è raggiungibile sia in barca (il prezzo del biglietto è di 2,50€) partendo da Porto Torchio (Manerba), oppure, quando la marea è bassa o il lago è in secca, anche tramite una breve striscia di terra che parte dalla Punta Belvedere e giunge all’isola. Una volta arrivati sarà possibile prendere il sole, fare un bagno oppure incontrare i pochi conigli rimasti. Sull’isola sono presenti tutti i servizi necessari: un chiosco bar, noleggio lettini e servizi igienici. Tutto ciò che serve per godere del fantastico panorama gardesano da una vista diversa e particolare.

3 – Chiesa di Santa Maria Assunta
Situata nella frazione di Solarolo, la chiesa di Santa Maria Assunta è stata ultimata nel 1757 e consacrata nel 1781 dal vescovo di Verona. Progettata dall’architetto Antonio Spazzi in pieno stile barocco, la chiesa è caratterizzata da un’importante facciata (restaurata nel 1988) che conta otto colonne con capitello corinzio e una vetrata, posta sopra il portone. All’interno dell’edificio si possono apprezzare diverse opere d’arte del periodo barocco, quali la pala che ritrae l’Assunzione della Vergine Maria, eseguita da Pio Piatti, e l’organo, costruito da Francesco Mareschini nel 1845. La chiesa subì un importante intervento di sostegno e restauro dopo il terremoto di Salò nel 2004.

4 – Museo Civico Archeologico della Valtenesi
L’edificio, recentemente ristrutturato e riadattato, sorge lungo la salita che porta alla cima del colle della rocca. All’interno, su un lato, è presente una grande vetrata che permette ai visitatori di ammirare il paesaggio e collegare al territorio circostante i reperti esposti nel museo. Esso si sviluppa su due piani:
- Al piano terra sono esposti in ordine cronologico e topografico i resti provenienti da ricerche nel terreno della rocca, affinché sia possibile avere un quadro generale sulla storia del comune di Manerba, dai primi insediamenti neolitici (4000 a.C.) fino alle fortificazioni medievali.
- Al piano superiore si trova una sezione naturalistica, la quale offre diverse illustrazioni ed informazioni sulla ricca botanica del parco, la quale si può visitare tramite dei sentieri che prendono il nome dalle piante caratteristiche.

5 – Torre del Castello di Manerba-Solarolo
Nella frazione di Solarolo, tra le case, i negozi e i residence, svetta una torre medievale appartenente al vecchio castello di Manerba, una delle varie roccaforti che furono costruite dai popoli nel corso dei secoli. In particolare, questo edificio fu reso di proprietà dei Visconti intorno al 1438, ma venne raso al suolo nel 1555. Oggigiorno è possibile visitare solamente la torre (adibita a campanile) e un tratto delle mura, nel tratto ad ovest del castello, la zona meno colpita dalla distruzione.

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