Padre e fratello di Sana Cheema, la 25enne pakistana – residente a Fiumicello – che sarebbe stata uccisa il 19 aprile 2018 per il rifiuto di accettare le nozze combinate per lei dalla famiglia, saranno processati anche a Brescia.
I due familiari della giovane erano già stati assolti in Pakistan – dove si sarebbe consumato il presunto omicidio – per insufficienza di prove. Il 20 dicembre, però – salvo sorprese – dovranno rispondere anche alla giustizia italiana: l’accusa è quella di omicidio volontario premeditato.
I familiari sostengono che il decesso della giovane sia avvenuto per un malore. Inizialmente – secondo quanto riportato da diverse fonti – il padre e il fratello avrebbero anche confessato l’omicidio, ma le loro dichiarazioni non furono ritenute valide nel processo. Ora si apre un nuovo capitolo giudiziario, in Italia, dove i due sarebbero tornati per difendersi. L’ipotesi è che la donna sia stata soffocata.
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