Ha patteggiato 10 mesi di reclusione senza la condizionale l’uomo che da 9 anni è nel vortice della Giustizia per aver abbonato, per scherzo, un amico ad un giornalino di fumetti.
Tutto è iniziato nel 2013 quando l’operaio decide di abbonare a sua insaputa l’amico alla rivista Disney 313, un fumetto dedicato all’eterno combinaguai Paperino. A quel punto l’amico riceve il primo numero della rivista e anche il sollecito di pagamento da parte della casa editrice De Agostini. Ignorando lo scherzo, il giovane fa denuncia contro ignoti e in breve tempo si risale all’amico, per il quale iniziano i guai.
Non bastano infatti 1.000 euro di risarcimento all’intestatario dell’abbonamento per chiudere la vicenda: anzi, inizia a carico dell’operaio un procedimento con l’accusa di sostituzione di persona. Non potendo permettersi un avvocato, l’uomo presenta istanza per il gratuito patrocinio (ottenendolo e patteggiando per la causa 3 mesi di reclusione pena sospesa), ma secondo quanto riporta La Provincia di Cremona, anche qui qualcosa va storto. Ad una successiva verifica la Guardia di Finanza avrebbe scoperto che l’uomo non fosse in possesso di tutti i requisiti necessari per essere difeso da un legale pagato dallo Stato.
Parte quindi un altro procedimento a carico dell’operaio accusato questa volta di aver falsificato l’autocertificazione. La vicenda avrebbe potuto considerarsi conclusa con il patteggiamento a 10 mesi di reclusione con pena sospesa, ma l’uomo non aveva più diritto alla condizionale, avendone beneficiato per la prima causa. La Corte d’Appello di Brescia ha impugnato la sentenza davanti alla Cassazione, che le ha dato ragione e così l’operaio è tornato in aula per patteggiare gli stessi 10 mesi di reclusione, senza condizionale, ma chiedendo di scontare la pena effettuando lavori di pubblica utilità.
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