Nessun maiale sarà bruciato vivo. A precisarlo è stata nelle scorse ore il presidente del tribunale, che ha risposto così ai dubbi e alle polemiche di alcuni gruppi animalisti sull’esperimento giudiziale fissato per oggi alla fonderia Gonzini di Provaglio d’Iseo (in via Ugo La Malfa 2) nell’ambito del processo sulla morte di Mario Bozzoli.
L’obiettivo dei giudici è quello di capire se davvero un corpo possa essere bruciato nel forno senza lasciare tracce, come potrebbe essere avvenuto alla fonderia di Marcheno con il cadavere di Mario Bozzoli. Non si era mai parlato di un animale vivo e ora è arrivata la precisazione del Tribunale: “il suino sarà selezionato tra quelli (già) deceduti per morte naturale, prelevati quotidianamente dagli allevamenti da ditte specializzate e conferiti all’Istituto Zooprofilattico di Brescia per le analisi e il successivo smaltimento”.
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