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🔻 La storia dell’arte ci parla da porte e portoni | 🔺DAL GRUPPO G9

di GLORIA BERARDI In un libretto ingiallito di cento pagine ,“Guida di Brescia artistica” del Club Alpino Italiano sezione di Brescia edito da Enrico Castoldi anno 1903, in un paragrafo vengono descritti antiche porte, portici e logge di Brescia.

Il verificare, oggi, sul luogo, l’ esistenza di questi elementi architettonici, ha permesso di constatare che la presenza risulta ancora numerosa. Realizzati in vari materiali e stili, in epoche diverse, compaiono sia in maestosi palazzi sia in case modeste e poverissime.

Il centro storico di Brescia, in particolare, mostra un numero inconsueto di queste porte e portoni, sia in marmo sia in pietra: non sempre la loro varietà e bellezza si accorda con il resto del fabbricato, talvolta meno interessante: in particolare, nei quartieri più poveri,molte case possono celare, dietro un modesto aspetto esteriore, portici e logge e particolari interessanti, non sempre pienamente leggibili.

PORTE E PORTONI A BRESCIA NEL XIV E XV SECOLO

Porte e portoni a Brescia (XIV e XV secolo), foto Gloria Berardi
Porte e portoni a Brescia (XIV e XV secolo), foto Gloria Berardi
Porte e portoni a Brescia (XIV e XV secolo), foto Gloria Berardi
Porte e portoni a Brescia (XIV e XV secolo), foto Gloria Berardi
Porte e portoni a Brescia (XIV e XV secolo), foto Gloria Berardi
Porte e portoni a Brescia (XIV e XV secolo), foto Gloria Berardi
Porte e portoni a Brescia (XIV e XV secolo), foto Gloria Berardi
Porte e portoni a Brescia (XIV e XV secolo), foto Gloria Berardi
Porte e portoni a Brescia (XIV e XV secolo), foto Gloria Berardi
Porte e portoni a Brescia (XIV e XV secolo), foto Gloria Berardi
Porte e portoni a Brescia (XIV e XV secolo), foto Gloria Berardi
Porte e portoni a Brescia (XIV e XV secolo), foto Gloria Berardi

Partendo dai secoli XIV e XV, in quella piccola guida sono citati i due portoni con arco in mattoni coronato da ornati in terrecotte, siti l’uno in Contrada delle Cossere e l’altro in vicolo Due Torri, entrambi al n.25. In Via Veronica Gambara n. 9 il portone a sesto acuto, accompagnato da una soprastante consimile finestra, pure a sesto acuto, è in pietra, decorato lungo lo spigolo con motivo a treccia o cordone. Il motivo a treccia o cordone si ritrova anche nel sec. XV in portali a tutto sesto, come quelli siti uno in V. Moretto n. 56 e l’altro in via Elia Capriolo n.40, già Via S. Rocco, dove però manca il citato poggio della stessa epoca. Anche in via Mangano n.17 è presente una porta a sesto acuto con decorazioni a cordone e dentelli alternati.

Lo scritto specifica come, negli stessi secoli, fossero presenti molti porticati e molte logge, fra le quali in primo luogo quelli del convento del Carmine, nella via omonima ,a sinistra dell’ingresso della chiesa, dove ora si apre un portone in legno: qui viene descritta un’ elegante loggia con archi che richiamano lo stile moresco.

Non è più leggibile anche una loggia, sempre della stessa epoca, dalle forme consimile, in via Contrada S. Giovanni N.11,dove si possono intravvedere, sopra un semplice portone, due accenni di archi in laterizi.

Sempre dello stesso periodo in via Francesco Crispi n.17, già via Arsenale, ex Sant’Afra,si può ancora vedere, attraverso un portone grigliato, la persistenza di una loggia con alcuni elementi originari, come le colonne, scampata dal bombardamento che ha interessato la chiesa vicina nella seconda guerra mondiale. Menzionati, ma non più presenti, sono i semplici portici del sec. XV in Contrada San Giovanni n. 5-6 e in via Felice Cavallotti n.3 ( ex via Portone). Sempre della stessa epoca si può vedere in via Delle Grazie, di fronte alla chiesa, un poggio con mensole recanti lo stemma di Brescia, ed un altro analogo in Vicolo S. Marco n.3.

Tra i portali Rinascimentali emerge quello di grandi dimensioni sito in via Gabriele Rosa, già via Porta Nuova, con un fregio a basso rilievo che corre su tutto l’arco. Tale fregio si chiude nei capitelli con teste umane, mentre i pilastri sono ornati a girali; il tutto è inserito in una specchiatura rettangolare, decorata con rosette e foglie. Simili ornati erano presenti anche in altri portali, ora non più esistenti, come quelli in via Dolzani, ora via Fratelli Porgellaga e di fianco alla Chiesa di S. Faustino.

Ancora oggi si presentano, invece, con eleganza i portoni in via dell’Olmo n.9 (ora Contrada Pozzo), in Corso Magenta n. 18, ora vetrina di un negozio, ed una porta al n. 42 in v. Spaderie, ora via X Giornate.

In v. S. Martino della Battaglia n. 15 si trova una porta degna di nota come unico esempio di gioco cromatico affidato all’accostamento di marmo rosso e marmo nero.

Molto eleganti sono poi i portali con lesene, sovrastati da architrave, con arco ornato con l’ offset dei fregi e, negli angoli, medaglioni in stile romano: tra questi si può ammirare quello in Corsetto S. Agata n.22, oltre ai due di via Cairoli, uno n.4 (sotto l’architrave mostra incisa la scritta: “Non me quaesiveris extra” – Non cercarmi ); l’altro al n.5 con lesene e qualche motivo ornamentale simili al portone di una casa della stessa epoca, il palazzo Calzavelia in via Dante.

Altri ingressi, con l’aggiunta di poggi sopra l’architrave, si trovano uno di fronte alla chiesa dei Miracoli, in corso Martiri della Libertà n.17 e uno in via Capriolo n.16, con doppio poggio, mentre risulta perduto quello di Contrada del Carmine n.20. In questa stessa via al n. 37 si può osservare un’altra porta con originali ornati.

In via Cairoli n.2 si può ammirare,straordinariamente scolpito, uno dei più interessanti portali del Rinascimento bresciano: secondo la nostra fonte apparteneva in origine ad una casa di Via Pace, ma fu poi spostato nell’attuale collocazione, pur se in contrasto con lo stile barocco del palazzo.

Nei secoli successivi al XVI, le ricche e nobili famiglie gareggiarono nello innalzare palazzi prestigiosi, talvolta sostituendo l’eleganza cinquecentesca coi decori voluttuosi del barocco e poi, successivamente, adottando la sobrietà distaccata dello stile neo-classico.

Lo stile barocco ha disegnato portali maestosi, adornati con colonne che sostengono dei soprastanti balconi, con virtuosismi di effetti prospettici e di chiaroscuro, come quello del palazzo Martinengo-Colleoni, ora sede del MOCA, o quello dell’ex Seminario Vescovile, ora Centro Paolo VI, in via Gezio Calini.

PORTE E PORTONI A BRESCIA NEL RINASCIMENTO

Porte e portoni a Brescia (Rinascimento), foto Gloria Berardi
Porte e portoni a Brescia (Rinascimento), foto Gloria Berardi
Porte e portoni a Brescia (Rinascimento), foto Gloria Berardi
Porte e portoni a Brescia (Rinascimento), foto Gloria Berardi
Porte e portoni a Brescia (Rinascimento), foto Gloria Berardi
Porte e portoni a Brescia (Rinascimento), foto Gloria Berardi
Porte e portoni a Brescia (Rinascimento), foto Gloria Berardi
Porte e portoni a Brescia (Rinascimento), foto Gloria Berardi
Porte e portoni a Brescia (Rinascimento), foto Gloria Berardi
Porte e portoni a Brescia (Rinascimento), foto Gloria Berardi
Porte e portoni a Brescia (Rinascimento), foto Gloria Berardi
Porte e portoni a Brescia (Rinascimento), foto Gloria Berardi
Porte e portoni a Brescia (Rinascimento), foto Gloria Berardi
Porte e portoni a Brescia (Rinascimento), foto Gloria Berardi
Porte e portoni a Brescia (Rinascimento), foto Gloria Berardi

In altri possenti portoni la decorazione si mostra più esuberante, vasta e con caratteri scenografici come in quello di via Moretto n.84. Appartenenti allo stesso periodo ma, con una loro unicità, talvolta bizzarra e con ardite soluzioni formali si possono trovare gli ingressi al n. 36 di Via Elia Capriolo, ex via San Rocco, il n.16 di via Moretto, della Banca D’Italia in Corso Martiri della Libertà, ex Corso Vittorio Emanuele, e quello in via Trieste n.39. In Via delle Grazie n.19 si trova un signorile portone dove si fondono elementi in stili barocco con forme neo-classiche.

Il nuovo classicismo si presenta con gli imponenti portali dei palazzi al n. 22 di via Fratelli Bandiera, ex via Contradone, ai n. 16 e 21 in via Breda, ora Alessandro Monti, e al n.14 di v. Moretto. Sono ingressi coronati da un poggio soprastante, che portano ad atrii severi e maestosi, dominati dalla semplicità delle forme geometriche, dall’uso delle colonne spesso con capitelli dorici e dalla preferenza per i muri bianchi. Un’eccezione raffinata di questo stile si può ammirare in una elegante porticina della palazzina in via Marsala n.1, che il testo attribuisce ad un progetto di Rodolfo Vantini.

PORTE E PORTONI A BRESCIA NEL BAROCCO E NEL NEOCLASSICO

Porte e portoni a Brescia (Barocco e Neclassico), foto Gloria Berardi
Porte e portoni a Brescia (Barocco e Neclassico), foto Gloria Berardi
Porte e portoni a Brescia (Barocco e Neclassico), foto Gloria Berardi
Porte e portoni a Brescia (Barocco e Neclassico), foto Gloria Berardi
Porte e portoni a Brescia (Barocco e Neclassico), foto Gloria Berardi
Porte e portoni a Brescia (Barocco e Neclassico), foto Gloria Berardi
Porte e portoni a Brescia (Barocco e Neclassico), foto Gloria Berardi
Porte e portoni a Brescia (Barocco e Neclassico), foto Gloria Berardi
Porte e portoni a Brescia (Barocco e Neclassico), foto Gloria Berardi
Porte e portoni a Brescia (Rinascimento), foto Gloria Berardi

ARTICOLO A CURA DEL GRUPPO G9

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Redazione BsNews.it
Tags: arte

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