La multa non sarà da poco: dai 500 ai 3.000 euro. Ma rimane il dubbio su chi farà rispettare concretamente la legge, che pure ha una logica evidente: quella di far risparmiare energia a fronte del continuo aumento dei prezzi e del rischio di tagli di forniture dalla Russia.
Un emendamento al Decreto energia, infatti, impone a tutte le pubbliche amministrazioni e le scuole di “moderare” la gestione termica degli immobili a partire dal primo maggio. La media ponderata delle temperature, infatti, non dovrà essere superiore ai 19 gradi in inverno e minore di 27 gradi in estate, con un margine di tolleranza di due gradi.
L’obiettivo è risparmiare quattro miliardi di metri cubi già nel 2022 (i condizionatori valgono oltre la metà dei consumi energetici negli edifici pubblici), ma in assenza di un piano preciso di controlli il timore è che l’asticella sia stata fissata troppo in alto.
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