L’invasione dell’Ucraina, come noto, non sta andando secondo i piani di Vladimir Putin. E l’affondamento dell’incrociatore Moskva (gli ucraini rivendicano di averlo attaccato, i russi parlano delle conseguenze di un incendio a bordo) rappresenta l’ennesima sconfitta militare degli invasori. Ma proprio le difficoltà sul campo potrebbero spingere Putin a forzare la mano utilizzando armi nucleari.
A dirlo è il direttore della Cia William Burns. “Data la disperazione del presidente Putin e della leadership russa – ha detto – nessuno di noi può prendere alla leggera la minaccia rappresentata da un potenziale ricorso ad armi nucleari tattiche o a basso rendimento”.
A rendere ancora più concreto il rischio c’è anche l’intenzione dichiarata di Finlandia e Svezia di aderire alla Nato. Dmitry Medvedev, vice capo del Consiglio di sicurezza ed ex presidente ha reagito all’ipotesi che – “raddoppierebbe la lunghezza del confine terrestre della Russia con l’alleanza” – sottolineando che la Russia sarebbe pronta a schierare armi nucleari nel Baltico. Ma sul punto Medvedev ha anche evidenziato che la situazione sarebbe diversa rispetto all’Ucraina, perché “Non abbiamo controversie territoriali con quei Paesi”.
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