Il Parlamento Ue chiede fondi per affrontare l’impatto della guerra
STRASBURGO (FRANCIA) (ITALPRESS) – In una risoluzione che presenta le richieste per il bilancio UE 2023, gli eurodeputati chiedono un “bilancio orientato al futuro che risponda alle priorità politiche dell’Unione, costruendo un’Unione della salute più forte, assicurando il successo delle transizioni verde e digitale, favorendo una ripresa equa, inclusiva, sostenibile e resiliente, compreso un maggiore sostegno alle piccole e medie imprese (PMI)”.
Inoltre nel testo si afferma che il bilancio dovrebbe promuovere lo Stato di diritto, i valori UE e i diritti fondamentali, oltre a contribuire alla creazione di maggiori opportunità per tutti, in particolare per i giovani, garantendo un’Europa più forte per i suoi cittadini e nel mondo.
Il testo non legislativo è stato adottato con 463 voti favorevoli, 71 contrari e 97 astensioni.
I deputati sostengono che, nonostante i segnali incoraggianti che fanno sperare in un’ulteriore crescita nel 2022, “permane l’incertezza delle prospettive economiche, alla luce di fattori quali le perturbazioni nella catena di approvvigionamento, gli elevati prezzi dell’energia, l’aumento dell’inflazione e il perdurare della pandemia di COVID-19, nonchè le conseguenze dell’invasione dell’Ucraina”. Pertanto, il bilancio UE per il 2023 “svolgerà un ruolo importante nel rafforzamento dell’economia dell’Unione”.
Inoltre, la crisi COVID-19 “ha esercitato pressioni senza precedenti sui sistemi sanitari pubblici e ha aggravato i problemi esistenti”, causando anche “gravi ripercussioni negative sui giovani, sulle loro prospettive occupazionali, sulle loro condizioni di lavoro e sulla loro salute mentale”.
I deputati accolgono con favore la priorità attribuita al rafforzamento della politica sanitaria dell’Unione, ma chiedono risorse aggiuntive per i “giovani, sfruttando lo slancio dell’Anno europeo della gioventù 2022 con azioni e politiche concrete”.
L’attuazione del Green Deal europeo e il conseguimento degli obiettivi di neutralità climatica dell’Unione entro il 2050 e di inquinamento zero “richiederanno notevoli investimenti pubblici e privati al fine di colmare la carenza di investimenti nella transizione verde individuata dalla Commissione e conseguire gli obiettivi vincolanti dell’accordo di Parigi”. Inoltre, in considerazione del fatto “che il costo dell’inazione sarebbe molto più elevato” è necessario “fornire risorse ambiziose per i programmi a sostegno dell’azione per il clima e la biodiversità e la protezione dell’ambiente”.
(ITALPRESS).