Domenica 27 marzo, alle 2 del mattino, le lancette dovranno essere spostate in avanti di un’ora (ma la maggior parte degli orologi lo farà automaticamente) perché scatta l’ora legale. Ovviamente fino al 30 ottobre quando tornerà quella solare (l’alternanza è in vigore in Italia dagli anni Sessanta).
La conseguenza pratica è che si dormirà un’ora di sonno in meno, una “privazione” che si giustifica con la necessità di risparmiare globalmente energia. Anche se sulla questione dei reali benefici di tale passaggio è in corso da anni un dibattito: alcuni studi medici, infatti, indicherebbero un aumento dei casi di infarto e di altre patologie.
In Europa la Ue ha abolito l’obbligo di alternare ora legale e solare, ma l’Italia – almeno per il momento – non ha cambiato le sue decisioni.
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