In meno di un mese a Lumezzane ci sono state tante multe quante rilevate in un anno intero a Gardone Valtrompia. È il sindaco di Lumezzane, Josehf Facchini, a ricorrere al paragone per spiegare, in consiglio comunale e sui social, l’impatto e l’utilità del rilevatore del semaforo rosso (o “photored“) installato all’incrocio tra Via Monsuello e Via D’Azeglio a Lumezzane.
In meno di un mese sarebbero state elevate 847 contravvenzioni per le infrazioni semaforiche: «Sul Bresciaoggi dell’8 marzo – evidenzia Facchini – si scrive che a Gardone Valtrompia con il rilevatore sono state fatte circa 1.000 multe, ma nell’intero anno 2021».
Secondo il primo cittadino il dato farebbe intendere che le segnalazioni dei cittadini preoccupati verrebbero confermate e che si ha «riscontro effettivo di come questa scelta sia giusta perché in quell’incrocio c’è un’elevatissimo numero di infrazioni semaforiche».
L’installazione del dispositivo aveva sollevato diverse critiche per l’assenza di cartelli che ne segnalavano la presenza. Secondo la normativa attuale, però, la segnalazione non è obbligatoria (come accade per l’autovelox, ad esempio).
«Il photored – chiarisce Facchini – è un’iniziativa di prevenzione che si ritiene opportuna non solo per una questione di rispetto del codice della strada ma soprattutto per la sicurezza della viabilità di quella zona. Le multe ovviamente sono un deterrente a comportamenti scorretti sulle strade che mettono a rischio l’incolumità di se stessi e degli altri. Aggiungo poi che il photored non è un impianto installato solo a Lumezzane ma ce ne sono diversi sia in Valtrompia che nel resto del Paese. Visti i numeri così elevati, per risolvere questo problema di sicurezza avremmo dovuto dedicare il lavoro di una pattuglia solo su questo incrocio togliendola dalle strade. Una cosa ovviamente infattibile, per questo abbiamo investito in quest’iniziativa». Per l’installazione dell’impianto a bilancio erano stati previsti 48mila euro, ma ne sarebbero stati spesi la metà.
Dalle contravvenzioni (almeno 163 euro la cifra da pagare secondo il Codice della strada) entrerebbero nelle casse del comune 138mila euro, soldi – assicura il sindaco – che rimangono sul territorio ed hanno un vincolo di destinazione, che quindi sono reinvestiti per migliorare la viabilità e la sicurezza stradale/urbana a tutela degli utenti deboli.
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