Il 91 per cento dei passati nelle rianimazioni degli ospedali del Garda non era vaccinato. A renderlo noto è un’indagine condotta dall’Asst del Garda sui 542 pazienti passati in tre ospedali gestiti (Desenzano, Gavardo e Manerbio) nel periodo compreso tra novembre 2021 e febbraio 2022.
La quarta ondata, come noto, è iniziata nel novembre 2021 ed è ancora in atto ed è stata caratterizzata dalla dominanza della variante Omicron. Nel periodo preso in considerazione dagli ospedali citati sono passati 542 pazienti con diagnosi di COVID-19, di cui 295 maschi (54.4%) e 247 femmine (45.6%), con un’età media pari a 66.4 anni.
Rispetto al totale sono 35 i pazienti (6.0%) transitati in terapia intensiva, con una prevalenza del sesso maschile (63%).
Il tasso di mortalità è stato pari all’9% (49 decessi), inferiore rispetto a quanto riscontrato nelle precedenti ondate (33.3% prima ondata, 15.1% seconda ondata e 15.2% terza ondata), e l’età media dei pazienti deceduti è risultata essere di 81.5 anni (±10.8).
Sono state recuperate le informazioni relative allo stato vaccinale di 532 pazienti e sono stati suddivisi nelle due categorie di seguito riportate (vaccinato e non vaccinato) al fine di evidenziare le differenze in termini di esiti clinici tra coloro che sono stati sottoposti a dose booster o hanno completato il ciclo primario entro 120 giorni e coloro che non sono vaccinati o hanno completato il ciclo primario in periodo non recente (oltre i 120 giorni).
Focalizzando l’attenzione sui 35 pazienti transitati in Terapia Intensiva, un primo dato di interesse è che la quota di pazienti non vaccinati (91.4%) è ampiamente superiore rispetto a quella dei vaccinati (8.6%). Il tasso di mortalità generale è stato pari al 37%: 40.6% tra i non vaccinati e nessun paziente deceduto tra i vaccinati.
I pazienti sottoposti a identificazione della variante sono 142, dei quali 103 con
variante Delta (72.5%) e 39 (27.5%) con variante Omicron. L’età media dei pazienti
con variante Omicron (66.3 (±24.8) anni) è risultata inferiore rispetto all’età media
dei pazienti con variante Delta (71.4 (±15.0) anni).
“I dati – ha commentato commenta il Direttore Generale Mario Alparone – testimoniano, ancora una volta, l’efficacia dei vaccini sui pazienti ricoverati nei reparti ordinari, ma ancora di più sui ricoverati in terapia intensiva. Interessante anche la statistica sui pazienti che hanno contratto la malattia con la variante omicron, sia in termini di età media che di stato vaccinale”.
NOTA: L’analisi dei dati è stata effettuata da Elena Zanardini, Benvenuto Antonini, Maria Grazia Marin, Marco Boscarino, Luca Chiaruttini, Andrea Beatini.
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