🔴 Rivolte nel carcere di Brescia: materassi incendiati e secchi contro i poliziotti

Una cinquantina di detenuti - spiega una nota di Fpi Cgil - ristretti tutti alla sezione nord, sono stati protagonisti di disordini vari

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ex Canton Mombello - Nerio Fischione
ex Canton Mombello - Nerio Fischione

Pomeriggio di tensione ieri nella casa circondariale «Nerio Fischione», ex Canton Mombello, di Brescia.

Una cinquantina di detenuti – spiega una nota di Fpi Cgil – ristretti tutti alla sezione nord, sono stati protagonisti di disordini vari. In particolare un detenuto ha appiccato il fuoco al materasso e a ogni cosa all’interno della propria cella provocando un intenso fumo all’interno della struttura, un altro si è arrampicato dalla rotonda fino al terzo piano mettendo in serio pericolo la propria vita in caso di caduta. Anche dalla sezione sud si sollevava fumo e fuoco derivato dai materassi dati alle fiamme. Sono state lanciate bombolette di gas perforate ed incendiate contro il personale, fortunatamente nessuno degli Agenti intervenuti si è fatto male. Divelte anche delle telecamere dell’impianto di videosorveglianza. Secchi dello sporco lanciati verso i poliziotti. Nel frattempo tutti i detenuti del carcere effettuavano la battitura con le stoviglie di metallo o altri oggetti contro le porte blindate delle celle.

“Sembra che i motivi dei disordini – chiarisce il comunicato del sindacato – derivano da un lato per futili motivi e dall’altro da una forma di emulazione da parte di tanti altri detenuti . E’ stato necessario l’intervento urgente dei Vigili del Fuoco, per spegnere gli incendi ma anche nell’ipotesi di caduta del detenuto che si era arrampicato. Pronte ad intervenire anche delle aliquote di personale di Polizia Penitenziaria provenienti da altri carceri della regione come Bergamo e Monza. Il personale di Polizia Penitenziaria, anche quello libero dal servizio accorso con la massima urgenza in carcere, ha evitato che la situazione degenerasse ripristinando, anche se con fatica e seri rischi, l’ordine e la sicurezza”.

Il Coordinatore Regionale della Fp CGIL Polizia Penitenziaria Calogero Lo Presti ha commentato: «Ancora una volta il carcere di Brescia è teatro di gravi disordini, il personale di Polizia è allo stremo, tra innumerevoli disordini quotidiani di ogni genere ma anche per le minacce subite, insulti, offese di ogni genere e persino aggressioni. Non si può rimanere inermi dinanzi ad uno scempio simile. Le politiche attuate nella gestione delle carceri lascia molto a desiderare: c’è bisogno di una svolta significativa ed urgente. Il Ministro della Giustizia Marta Cartabia dovrebbe rendersi conto di cosa sta accadendo all’interno delle carceri della Repubblica adottando dei cambiamenti urgenti al regime penitenziario. L’Amministrazione, dal canto suo, deve attuare ogni sforzo utile per tutelare e preservare l’incolumità dei poliziotti che rischiano in prima persona e dare, anche un forte segnale ai facinorosi e ai non avvezzi al rispetto delle regole. La Fp CGIL non può che esprimere solidarietà e vicinanza agli Agenti della Polizia Penitenziaria del carcere bresciano di Canton Mombello per le pessime e precarie condizioni lavorative».

Della stessa opinione anche Gian Luigi Madonia, Segretario Regionale dell’USPP (Unione Sindacati Polizia Penitenziaria) Lombardia: «Da troppo tempo lanciamo gridi d’allarme rispetto ad un sistema che fa acqua da tutti i lati. La gestione dei detenuti psichiatrici è uno dei punti deboli del sistema, ma, stante ai fatti, nessuno vuole farsi carico di risolvere il problema. Proprio alcuni giorni fa ho sostenuto, e confermo, che ci troviamo di fronte una vera e propria “ipocrisia istituzionale”, in cui tutti conoscono il problema, politici e Ministero di competenza, ma nessuno vuole risolverlo, nonostante i tanti e finti proclami. Pensare che a Brescia, ad innescare la protesta, con incendi, atti di distruzione e tentativo collettivo di raggiungere il tetto della struttura, siano stati appena due soggetti psichiatrici, mi preoccupa per la tenuta del sistema e per l’esposizione al pericolo della Polizia Penitenziaria. Personale letteralmente stremato per riportare tutto alla normalità (si fa per dire). Nel contempo, mi indigno rispetto all’impotenza dello Stato di fronte alle ordinarie indiscipline che si verificano all’interno delle sezioni e dei reparti detenutivi».


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