(f.p.) Situato in Franciacorta, a sud del lago d’Iseo e sulla strada tra Brescia e Bergamo, Cazzago San Martino è un comune di circa 10.000 abitanti la cui denominazione risale al 1863. Stando ad alcuni ritrovamenti già in epoca romana vi furono in questa zona alcuni insediamenti, poi sviluppatisi in epoca medioevale, quando qui fu costruito un Castello di cui oggi rimangono pochissime tracce. Durante i secoli successivi il territorio di Cazzago fu prima di dominio veneto, poi napoleonico e austriaco e infine passò a far parte del Regno di Sardegna e del Regno d’Italia come il capoluogo di provincia. Nel 1927, con la riorganizzazione degli enti locali voluta dal regime fascista, incorporò i territori di Bornato e Calino, oggi frazioni di Cazzago.
L’edificio religioso fu eretto probabilmente tra il XIV e il XV secolo, ma la costituzione in chiesa parrocchiale reca la data del 10 dicembre 1580, con decreto di San Carlo Borromeo. La struttura, al cui interno furono realizzati un altare dedicato a San Rocco e uno a San Francesco di Paola, fu poi rimaneggiata completamente alla fine del XVII secolo e consacrata nel 1747 dal Cardinale Calini. L’edificio custodisce affreschi degli artisti Traii e Calda, una pala attribuita a Jacopo Palma il Giovane, e una statua della Madonna cui sarebbero stati conferiti poteri miracolosi.
Le origini del Castello di Bornato risalgono al XIII secolo, quando l’edificio fu realizzato su desiderio della famiglia Bornati per sostituire il precedente castrum. La struttura, nota anche come Villa Orlando per via del proprietario livornese Luigi Orlando che lo acquistò nel 1937, si presenta con una cinta muraria in pietra circondata da un fossato e arricchita da torri da difesa. All’interno delle mura fu poi edificata una villa con sale affrescate e splendide decorazioni. All’esterno si trovano un giardino all’italiana e le cantine del castello.
La struttura di Palazzo Oldofredi, oggi di proprietà comunale, presenta un antico corpo seicentesco con elementi stilistici del XVI e del XVIII secolo. Da alcuni testi si apprende che la costruzione appartenne prima alla famiglia dei Bornati e in seguito passò agli Oldofredi che ne furono proprietari sino all’Ottocento. Quando l’edificio divenne comunale, subì rimaneggiamenti finalizzati all’uso, tra i quali la sostituzione dell’antica scala monumentale con una nuova opera in marmo di Botticino.
La chiesa di Santo Stefano si trova nella frazione di Calino, dove nacque nel Cinquecento come mausoleo funerario dei conti Calini. La struttura conserva oggi due navate e una cella campanaria e a fianco un edificio che ha funzione abitativa. All’interno della chiesa vi sono custodite opere di Giovanni Tommaso Pagnoni di Bornato, tra cui una Madonna del Latte e San Giacomo, realizzate nella metà del XVI secolo. La chiesa è di proprietà privata (non è visibile dalla strada) ed è visitabile esclusivamente su richiesta previa accordo con i proprietari.
Oggi sede dell’azienda vinicola Monte Rossa, Villa Rossa sorge sull’omonima altura a nord del centro abitato ed è costituita da diversi edifici che furono costruiti nel tempo, trasformando il complesso da casa di campagna a villa signorile. Elementi di particolare suggestione sono un’antica torre alto-medioevale e una scenografica scalinata che collega la villa al giardino. Progettata dall’architetto Marchetti nel XVII secolo, fu in seguito arricchita di un piccolo tempio e di balaustre adornate da statue e sculture.
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