Il 21 ottobre erra stato condannato a tre anni per tentata estorsione ai danni dei datori di lavoro della compagna e subito dopo era finito nuovamente nei guai per un’altra vicenda, legata a prestiti con tassi da usura e violenze ai danni di imprenditori. Nelle scorse ore si è tolto la vita nel carcere di Ascoli.
Il 45enne – ritenuto dagli investigatori vicino alla cosca Romano di Vibo Valentia – era originario del Vibornese, aveva vissuto in Valtrompia e risiedeva nella Bergamasca. Nel carcere di Marino del Tronto ha approfittato dell’assenza dei compagni di cella – usciti per l’ora d’aria – e si è impiccato. Non è stato possibile salvarlo.
Secondo quanto evidenziano diverse fonti, che citano le dichiarazioni dei suoi avvocati, l’uomo – che soffriva di malattie psichiatriche e sarebbe arrivato a pesare 50 chili – avrebbe chiesto ripetutamente di potersi difendere fuori dal carcere e annunciato i suoi propositi suicidiari ai magistrati, l’ultima volta un paio di giorni prima della tragedia.
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