L’intrigante figura di Semiramide, veggente valtrumplina scomparsa nel 1962, sta tornando all’attenzione del pubblico bresciano. E non solo. Il merito va a due giornalisti, che – contemporaneamente, ma per vie parallele – hanno tolto dalla polvere la sua vicenda: da una parte la collaboratrice del Corriere Silvia Ghilardi (con un documentario progettato con Silvia Cascio e Piero Galli), dall’altra l’ex responsabile del dorso bresciano dello stesso giornale Massimo Tedeschi, che alla veggente ha dedicato un libro intitolato: “Semiramide. Una veggente nel Novecento da Mussolini a Nilla Pizzi”.
Il libro di Tedeschi verrà presentato martedì 7 dicembre, alle 18, nella sede della Aab in vicolo delle Stelle 4. Con l’autore dialogherà Dino Santina, direttore dell’Aab.
Semiramide Ghidoni (1907-1962) fu una sensitiva, chiromante e grafologa, il cui nome ricorda quello una regina assiro-babilonese. Molto nota all’epoca, entrò in contatto anche con Italo Balbo, Claretta Petacci e Benito Mussolini. Viveva a Sarezzo, in via dell’Usignolo, e attorno alla sua abitazione sorsero numerose leggende.
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