Tre bresciani sono stati premiati questa mattina dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella con l’onoreficenza dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, che il capo dello stato ha assegnato – motu proprio, ovvero senza suggerimento – a figure che si sono distinte nel capo del sociale, del superamento delle barriere, della salute, della cultura dell’inclusione, dell’etica imprenditoriale e non solo.
Si tratta di un sacerdote 73enne Tarcisio Moreschi e della coetanea Fausta Pina (impegnati da tempo in Africa) e dell’ex portiere Astutillo Malgioglio (63 anni), piacentino, ma con fortissimi legami con la leonessa.
Don Moreschi e Fausta Pina sono stati nominati commendatori dell’Ordine al Merito della Repubblica “per aver dedicato la loro vita, in ambito internazionale, alla cura, tutela e istruzione di bambini orfani e con disabilità”.
Il sacerdote orinario di Malonno, in particolare, dopo l’ordinazione è partito come Fidei Donum per l’Africa dove opera da 36 anni. Dal 1993 è in Tanzania, dove ha realizzato scuole, chiese e ospedali offrendo aiuti di ogni tipo alla popolazione locale. Fausta Pina – maestra d’infanzia in pensione – è impegnata con lui dal 2002 nel progetto Tumaini (che in swahili significa “speranza”), villaggio per orfani che oggi ospita circa 100 bambini.
Diverso è discorso di Malgioglio, nominato Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana “per il suo costante e coraggioso impegno a favore dell’assistenza e dell’integrazione dei bambini affetti da distrofia”. Malgioglio ha un lunghissimo curriculum sportivo: oltre alla maglia delle rondine, infatti, ha vestito quelle di Pistoiese, Roma (ai tempi di Liedholm), Lazio e Inter (Trapattoni), con cui ha vinto uno scudetto e una Uefa. Per poi chiudere la carriera all’Atalanta. L’ex sportivo si è dedicato agli altri fin da subito. A soli 19 anni, nel 1977 – dopo aver visitato un centro disabili nella nostra provincia – fondò nella sua Piacenza l’associazione Era 77 (finalizzata al recupero motorio dei bambini affetti da distrofia), chiusa poi nel 2001 per carenza di fondi. Ma anche successivamente non ha smesso di aiutare il prossimo, facendo da testimonial per iniziative benefiche e sostenendo diversi progetti nel campo dello sport.
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