Tre cittadini rumeni (tra i 23 e i 28 anni) sono stati indagati dai carabinieri di Cremona con le accuse di “induzione e allo sfruttamento della prostituzione, minacce, violenza sessuale e percosse”.
Secondo quanto ricostruito dai militari, infatti, il trio gestiva una fiorente attività di prostituzione, con migliaia di annunci pubblicati su siti web per promuovere incontri sessuali (in appartamento o in hotel) con giovani connazionali che operavano sotto minaccia per tariffe dai 200 ai 1.500 euro. Non solo: tra i servizi extra offerti dagli aguzzini c’era anche il consumo di droghe o di farmaci “solitamente utilizzati per facilitare i rapporti sessuali”.
Le indagini sono partite nel febbraio di quest’anno, quando un rumeno residente nel Veronese ha denunciato la scomparsa della nipote 26enne, residente a Cremona. I carabinieri, quindi, sono risaliti a un appartamento del centro di Cremona, dove la giovane era costretta a operare con 3 connazionali di età compresa tra i 20 e i 24 anni. Tutte, poi, risultate scomparse per i familiari. Due delle ragazze, in particolare, erano state convinte a venire in Italia dalla Romania: qui erano state minacciate e obbligate a prostitursi, oltre che abusate sessualmente. Sempre a Cremona è stato individuato un secondo immobile, con altre 3 giovani di 20 anni residenti nelle province di Pavia, Milano e Lodi, e costrette a prostituirsi con le stesse modalità.
Le giovani vittime sono state fatte prostituire nelle province anche nelle province di Brescia, Verona, Piacenza, Pavia, Parma e Lodi.
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