C’è amarezza (e pure preoccupazione) anche a Brescia per la decisione di Inps di revocare dal 14 ottobre 2021 l’assegno di invalidità alle persone di età compresa tra i 18 e i 67 anni con una disabilità parziale, cioè con un’invalidità riconosciuta tra il 74% e il 99% che svolgono un’attività lavorativa anche minima.
Per continuare ad avere diritto all’assegno economico pari a poco più di 280 euro, queste persone non possono più svolgere nessuna attività lavorativa retribuita.
L’Istituto di previdenza – lo si evince dalla comunicazione che è stata pubblicata anche sul suo sito internet – si basa su una sentenza della Corte di Cassazione, intervenuta sul requisito dell’inattività lavorativa.
La revoca del contributo, che rappresenterebbe un grave danno per i percorsi di autonomia e inclusione sociale, riguarderebbe circa 40mila persone nel bresciano. Si stanno quindi mobilitando le associazioni che rappresentano le persone disabili ma anche istituzioni locali e regionali.
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