Una società immobiliare bresciana e un esercizio di rivendita al dettaglio di generi di monopolio corrente con sede nell’hinterland milanese sono stati sottoposti a sequestro, insieme a disponibilità liquide, nell’ambito dell’operazione Ragnatela condotta da Carabinieri e Guardia di Finanza di Bologna.
Da quanto rivelano le testate giornalistiche nazionali e locali, le forze dell’ordine hanno individuato un presunto gruppo criminale che era subentrato nella gestione di un casa di riposo sull’Appennino bolognese, Alto Reno Terme, svuotando della liquidità la vecchia società, in dissesto, portandola al fallimento e creando una nuova cooperativa sfruttando dei prestanome. Inoltre pare che i membri del gruppo criminale minacciassero e intimidissero i dipendenti della struttura, con “modalità tipicamente mafiose”, con l’intento di obbligarli alle dimissioni e poterli poi riassumere nella nuova realtà.
L’attività investigativa ha condotto a un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due crotonesi e a un sequestro preventivo nei loro confronti e di altre 21 persone fisiche o giuridiche per due milioni di euro. I provvedimenti sono stati emessi dal Gip del Tribunale di Bologna, Alberto Ziroldi, su richiesta del pm della Dda Roberto Ceroni. Le accuse, a vario titolo per 23 indagati, sono associazione per delinquere, estorsione aggravata dal metodo mafioso, bancarotta fraudolenta patrimoniale, documentale e per operazioni dolose, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, emissione di fatture per operazioni inesistenti, spendita e introduzione nello Stato di monete falsificate.
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