Il fronte del no all’attuale collocazione del depuratore del Garda (Gavardo e Montichiari, con scarico nel Chiese) ottiene una importante vittoria in Regione: un passaggio formale, condiviso da Pd e Lega a livello lombardo, che potrebbe portare alla revisione della decisione presa dal commissario o addirittura a iniziative da Roma.
A larga maggioranza, infatti, è stata approvata in Regione la mozione sulla Depurazione del Garda, che vede come primo firmatario il consigliere regionale regionale bresciano del PD Gianni Girelli.
Nella sostanza Regione Lombardia chiederà al Governo di rivedere le decisioni assunte in precedenza, per valutare l’opportunità di riprendere il percorso interrotto, seguendo un iter istituzionale condiviso con tutti gli Enti coinvolti. Di più: nel testo è scritto che la Regione dovrà attivarsi monitorando e supportando dal punto di vista tecnico il progetto di depurazione che verrà ritenuto idoneo, con particolare attenzione alla tutela e salvaguardia dei corsi d’acqua eventualmente interessati, e sostenendo interventi finalizzati alla valorizzazione ambientale, paesaggistica, sanitaria ed economica, della qualità delle acque e dell’ecosistema nel pieno rispetto della salvaguardia dei territori.
“Credo sia un segnale importante e non di poco conto, anche politicamente, che tutti i Consiglieri di tutte le forze politiche abbiano voluto sostenere la mia proposta – dichiara il consigliere Gianni Girelli – La condivisione dell’intera assemblea consiliare sulla mozione testimonia che quando si tratta di scelte importanti, che riguardano migliaia di cittadini, serve un surplus di azione politica. Credo che restituire ai territori la capacità di intervenire non significhi ritardare l’opera bensì il contrario. Impedire che la scelta affrettata presa in precedenza impedisse la realizzazione del depuratore era nelle priorità del mio intervento legislativo. Ora è il momento di agire in fretta perché l’infrastruttura sul Garda è necessaria e urgente”.
Sulla stessa linea anche il leghista Ghiroldi, che in una nota sottolinea come la mozione votata sia il frutto della sintesi tra la sua mozione e quella di Girelli.
“Una sintesi – si legge – che ha comportato la votazione di una mozione unica in merito alla necessità di attuare un sistema di depurazione dei reflui provenienti dai comuni delle sponde bresciana e veronese del Garda. Da anni ormai, e precisamente dal 2017 – continua l’esponente del Carroccio – il Ministero dell’Ambiente di concerto con Regione Lombardia e Regione Veneto ha sottoscritto un protocollo per la realizzazione di depurazione del Lago con un finanziamento di 100 milioni a fronte di un costo complessivo di 230 milioni. La scelta dell’ubicazione delle opere in oggetto tra Gavardo e Montichiari, giunta nello scorso mese di luglio, potrebbe avere un impatto ambientale sul fiume Chiese, corso d’acqua da tempo sofferente, quale recettore ‘a valle’ del sistema di depurazione. Il testo – concluda – impegna la Giunta regionale a farsi parte attiva con il Governo affinché venga nuovamente approfondita la tematica in oggetto finalizzata a trovare soluzioni alternative al progetto, necessario quanto la salvaguardia ambientale, sanitaria ed economica del nostro territorio”.
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