All’incontro con i parlamentari bresciani promosso dalle associazioni in presidio contro il depuratore del Garda davanti al Broletto, c’era solo un solo rappresentante delle istituzioni. Era Devis Dori di LeU-Articolo Uno, che non è bresciano ma bergamasco.
“Dori – informa una nota del movimento guidato a livello bresciano da Paolo Pagani – ha ribadito il sostegno suo e di tutto il gruppo parlamentare alla battaglia in corso e sarà anche presente alla audizione di giovedì 7 in commissione ambiente della camera dei deputati. L’auspicio di Articolo Uno è che i parlamentari del centrosinistra e dei 5 stelle (ieri presenti con il consigliere regionale Alberti) raccolgano le istanze delle associazioni e di tanti cittadini per invertire un processo che sta procedendo verso la soluzione peggiore per risolvere un problema ambientale di prima grandezza”. Il ministro Cingolani non può pensare di continuare a lavarsene le mani e non può continuare a non ricevere il presidente della provincia. A questo punto non è solo uno sgarbo istituzionale è un grave responsabilità politica. Manca ancora una risposta all’interpellanza depositata da Dori e altri – conclude il comunicato – Anche questo sarà un passaggio importante”.
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