Si erano inventati la presenza di micro opere d’arte nascoste da Leonardo Da Vinci all’interno di alcune sue opere d’arte e riscoperte attraverso strumentazioni tecnologiche all’avanguardia, facendo credere di averle tramutate in codici alfanumerici monetizzabili attraverso i token (i gettoni digitali) che con il passare del tempo avrebbero accumulato valore. Così facendo sono riusciti a truffare circa duecento vittime che in questo nuovo strumento finanziario avevano investito i loro risparmi rischiando però di perderli tutti.
I protagonisti della vicenda sarebbero un 49enne e un 46enne residenti a Desenzano del Garda (ma originari del Veneto e di Milano) e che da ieri sono finiti ai domiciliari. A denunciare il tutto è stata una delle vittime (la prima vittima ha affidato ai due ben 125.000 euro), che ha fatto quindi scattare la macchina delle indagini da parte della Guardia di Finanza di Milano.
Le Fiamme Gialle sono riuscite a ricostruire il modus operandi: sostanzialmente i proventi del reato venivano veicolati all’estero e occultati grazie ad alcune società estere che ora rischiano seriamente. Le due persone arrestate sono accusate di truffa oltre che di esercizio abusivo dell’intermediazione finanziaria.
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