🔴 “Bracconiere incolla un cardellino a un ramo come esca: l’uccellino si spezza le zampe per fuggire e muore” | LA DENUNCIA

“Quello nella foto – si legge nel post – è un cardellino, un uccellino bellissimo famoso per il suo canto, e protetto dalle leggi sulla fauna selvatica. Ci è stato portato da persone che l’hanno trovato a terra, con le zampine disarticolate e piene di mastice, che sono i segni di una terribile tortura. L’uccellino è stato sicuramente incollato a un ramo e usato come richiamo dai bracconieri; Nonostante questo è riuscito a liberarsi, rompendosi però le zampine nel tentativo di scappare”. Ma il giorno successivo è arrivato il triste aggiornamento, sempre via Facebook. “Vi ringraziamo moltissimo per la solidarietà ricevuta sulle sorti del cardellino trovato venerdì – è stato scritto – Purtroppo siamo molto dispiaciuti e arrabbiati nel comunicare che non ce l’ha fatta, il suo stato di salute era troppo compromesso, e questa mattina ci è stato comunicato che è mancato. Ci chiedete chiarimenti su quanto accaduto, quindi anche se un po’ forti abbiamo deciso di condividere delle immagini (non nostre, prese da diversi siti) di questa brutalità, perchè tutti sappiano di cosa di parla, perchè che sia vischio, mastice o qualsiasi altra cosa ad essere stata usata si tratta comunque di un atto volontario, e quindi si maltrattamento”.

“Il bracconaggio – conclude Enpa – è una delle più grandi piaghe della nostra provincia, e vogliamo che tutti vedano che cosa significa”, attacca Enpa, sottolineando che l’accaduto è già stato denunciato alle forze dell’ordine e riportando i riferimenti dei gruppi dei Carabinieri forestali della provincia “nella speranza che i tanti che sanno si facciano avanti”,