Con 106 punti su 110, l’Università degli Studi di Brescia è prima in Italia tra gli atenei medi (da 10.000 a 20.000 iscritti) per occupabilità. A confermarlo è l’edizione 2021/2022 della classifica Censis delle Università italiane, che ricalca quanto già evidenziato dall’ultimo Rapporto AlmaLaurea secondo il quale, per i laureati triennali dell’Università degli Studi di Brescia, il tasso di occupazione a un anno dal titolo è pari all’87,2%, un dato ben al di sopra della media regionale e nazionale.
«Il nostro Ateneo guida anche quest’anno la classifica degli atenei medi sul fronte dell’occupabilità – dichiara il Rettore, prof. Maurizio Tira –: un risultato che ci rende orgogliosi e che conferma la qualità della nostra offerta didattica e l’attrattività del nostro territorio. Insieme al Rapporto AlmaLaurea, anche il Censis conferma che laurearsi all’Università degli Studi di Brescia apre le porte del mondo del lavoro».
Con un punteggio complessivo di 87 punti, l’Università degli Studi di Brescia si riconferma alla settima posizione nella graduatoria degli atenei medi su un totale di 16 università pubbliche censite nella classe.
Tra gli indicatori presi in esame, l’Università degli Studi di Brescia si distingue in particolare nel campo delle strutture (91 punti), della comunicazione e servizi digitali (90 punti) e dei servizi (83 punti).
Per quanto riguarda gli altri indicatori, l’Università degli Studi di Brescia conferma i 79 punti per l’internazionalizzazione e ottiene 73 punti per le borse.
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