“Il Decreto Ministeriale n.70 del 2015 che viene preso a riferimento dai manager sanitari lombardi – si legge nel comunicato stampa – non vale per quelli veneti visto che senza alcuna esitazione hanno tenuto in vita il punto nascite. La maggiore determinazione del Governatore veneto rispetto a quello lombardo Fontana ha fatto la differenza. Per i nostri Sindaci una lezione di determinazione da imparare se si vuole raggiungere un risultato concreto per la tutela del presidio ospedaliero iseano e della salute dei cittadini. Anche Iseo – incalza Legambiente – è una località turistica con in più un vasto territorio montano disagiato da presidiare. I proclami post Covid 19 del Governo e delle Regioni dicono tutti di volere un rafforzamento delle strutture sanitarie territoriali per decongestionare le strutture dei capoluoghi nel nostro caso di quello bresciano i cui scompensi sono stati messi a nudo durante la pandemia. In Lombardia c’è un problema in più – conclude la nota – si tratta da superare le resistenze delle strutture ospedaliere private diffuse nel territorio che in questi anni si sono assicurate una rendita di posizione che ora non vogliono lasciare”.