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Ddl Zan, il Vaticano non interferisca | di Donatella Albini

di Donatella Albini – Il 17 giugno monsignor Gallagher, segretario per i rapporti con gli Stati del Vaticano, ha consegnato all’ambasciata italiana presso la Santa Sede una nota verbale di protesta, rispetto ai contenuti del DDL Zan, il disegno di legge contro l’omobitransfobia, in discussione in parlamento, perché ci sia una sostanziale modifica del decreto stesso.

Era già accaduto, nel 1974, in occasione del referendum sul divorzio e nel 1981,in occasione del referendum sull’aborto, per non dire in anni più recenti dell’impegno dell’allora presidente della CEI  per il fallimento dei referendum abrogativi della legge 40,sulla procreazione medicalmente assistita.

Nessuno mette in discussione il fatto che il Vaticano prenda la parola, il tema è piuttosto che prende la parola perché si modifichi un progetto di legge, depositato in Parlamento, esercitando, come scrisse Zagrebelsky, “un compito di autorità morale specifica non soltanto nei riguardi dei suoi fedeli, ma anche della totalità della cultura di un Paese”.

La cultura laica, conscia del fatto che anche al di fuori dell’universo religioso, ci sono valori non negoziabili, capaci di dare senso alla vita delle persone e delle istituzioni, li individua nell’intangibilità della dignità umana e dei diritti umani, che da essa derivano.

La vita degna di essere vissuta è quella che la persona autonomamente costruisce come tale, amando nel segno del rispetto e della libertà reciproca, vivendo il proprio corpo e la grammatica dei sentimenti, che da esso escono nel segno della stima di sé e non della colpa, parlando di sé, con gioia, qualche volta con dolore, mai con paura.

Non vi sono vite indegne, fuori da quelle che altri pretendono di costruire al nostro posto.

Così come indegne non sono, non erano le vite di chi ha patito in questo lunghissimo tempo di covid, indegne non sono le vite dei cittadini e delle cittadine in questo lunghissimo tempo di aria e terra e acque malate, indegne non sono le vite delle donne violate.

Tutte le vite, che attraversano la città hanno su di sé il diritto di esistere in libertà e felici lo Stato laico protegge e tutela quella libertà.

La sovranità democratica è la sola sovrana e istituisce la libertà religiosa come libertà di culto e di coscienza, purché non interferisca con le libertà repubblicane.

Dovere civico di ognuno e ognuna di noi è preservare le libertà, promuovere i diritti, avere cura di tutti e tutte, nessuno deve più patire insulti e violenze, questo è il senso del ddl Zan.

* Capogruppo in Loggia del Gruppo Consiliare “Sinistra a Brescia”

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Redazione BsNews.it

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