Il collegamento tra i due episodi è evidente, almeno nella forma. Ma saranno gli investigatori a chiarire il nesso tra le due buste sospette contenenti polvere bianca che ieri sono state inviate alla sede della Lega di Brescia e alla Regione Lombardia.
La prima lettera è arrivata in mattinata in via Cefalonia, nella sede del Carroccio. Non è stata aperta, ma il destinatario era scritto con il normografo e il contenuto è sembrato da subito sospetto (si temeva fosse antrace), tanto che sul posto sono subito intervenuti i Vigili del fuoco del nucleo Nbcr (l’acronimo sta per Nucleare, Biologico, Chimico e Radiologico).
Una seconda busta sospetta, sempre con polvere bianca all’interno, è stata recapitata alle 14.30 alla reception degli uffici della Regione. Anche in questo caso la lettera non è stata aperta e affidata alla Digos.
Al momento non ci sono certezze, ma pare che la pista più accreditata dagli investigatori dell’antiterrorismo non sia quella dell’eversione: le due lettere potrebbero essere state spedite da un mitomane. Un campione della polvere è stato inviato allo Zooprofilattico di Pavia per identificare il tipo di sostanza contenuta.
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