Il docufilm di Netflix dedicato a Roberto Baggio, Il divin codino, ha già ottenuto un grande successo mediatico e di pubblico. E rappresenta una vetrina anche per Brescia, che delle grazie calcistiche del celebre numero 10 di Caldogno (in provincia di Vicenza) ha potuto godere durante gli anni d’oro della gestione di Gino Corioni.
La scelta di chi dovesse interpretare l’ex presidentissimo delle rondinelle – scomparso l’8 marzo del 2016 – ha fatto discutere fin dall’inizio. Nell’annuncio per la selezione del personaggio (anche nel casting trentino), infatti, era inizialmente richiesto “l’accento bergamasco”. Un errore a quanto pare risolto, visto che l’attore non professionista – nella sua brevissima comparsata attorno alla mezz’ora del film – ha una chiara parlata bresciana.
Resta il dubbio, però, su chi sia l’interprete, visto che nei titoli di coda compaiono numerosi nomi (compreso quello dell’attrice che interpreta Anna Maria Corioni: Beatrice Schiros). Ma del sosia di Gino non c’è traccia. In compenso, nella leonessa, tanti sembrano essere sicuri: l’attore è – sarebbe – Patrizio Argenterio, imprenditore bresciano (ex patron della Dellese ed ex socio della Wave) finito poi in guai giudiziari – e ai domiciliari – per il crac della società Qe’.
A dirsi certi che sia proprio lui il Corioni di Netflix o comunque stupiti della straordinaria somiglianza sono in tanti, anche alcuni ex collaboratori bresciani di Argenterio. Si attendono conferme o smentite.
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