Dopo la rabbia è tornato il momento delle soddisfazioni per Patrizia Avanzini, vicesindaco di Padenghe fino a pochi giorni fa (quando un ribaltone deciso dal suo successore ha portato alla revoca dell’incarico) e in precedenza primo cittadino dello stesso Comune in quota Pd.
Avanzini era stata indagata con altri in seguito al ritrovamento casuale di due assegni da 160mila euro totali emessi otto anni prima da una società poi finita in fallimento e dimenticati in un faldone senza essere incassati (il Comune ne aveva poi ottenuti la metà). Un fatto a cui era seguita la segnalazione alla Corte dei conti.
In primo grado era scattata la condanna. Nel secondo, martedì 11 maggio, è arrivata l’assoluzione per lei e per tutti gli altri indagati (i segretari e l’ex sindaco precedente), con la sola condanna – se pure con pena rivista – dell’allora responsabile competente.
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