Saranno necessari ulteriori accertamenti che saranno eseguiti dalla procura di Brescia, ma quel che è emerso dalle indagini svolte dai carabinieri di Marone fa ipotizzare una certa estensione del fenomeno.
L’attività investigativa dei militari nel comune del Sebino, iniziata a gennaio scorso, ha infatti portato alla luce una serie di false certificazione al fine di ottenere il contributo del reddito di cittadinanza. Tra i soggetti beneficiari persone da tempo non residenti in Italia e individui con condanne per gravi reati associativi alle spalle.
Dodici le persone coinvolte nella vicenda – al momento si esclude una complicità dei soggetti – che pare abbiano prodotto false documentazioni così da poter ricadere nei requisiti necessari per il riconoscimento del reddito di cittadinanza.
Secondo quanto reso noto da alcune fonti locali la somma complessiva sottratta illecitamente ammonterebbe a 60mila euro. Al momento Inps avrebbe già provveduto a revocare l’erogazione dei contributi alle dodici persone ora denunciate per truffa allo Stato e false attestazioni, che dovranno restituire quanto ricevuto in modo illegittimo.
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