“Da condannare, senza incertezze, le parole di Beppe Grillo sulla vicenda del figlio, indagato per stupro di gruppo: portano con sè tutto ciò che la politica non può e non deve essere”. A dirlo, in una nota, è Donatella Albini, consigliere comunale del gruppo Sinistra a Brescia.
“Non c’entra nulla il giustizialismo o l’essere padre – attacca Albini – sono gli argomenti che Grillo usa ad essere inaccettabili e vanno stigmatizzati in ogni luogo politico, anche per restituire senso al dolore e al silenzio di tante, troppe donne, senza che gli schieramenti e le alleanze facciano da silenziatore a qualcosa di inaccettabile. Si chiama vittimizzazione secondaria: – incalza – le donne non sono credute, la violenza viene minimizzata, il comportamento della donna giudicato, come se fosse lei l’accusata. Ogni donna deve poter denunciare quando e se se la sente, lo dice la legge dello Stato, ma lo dice soprattutto il dolore, il pudore, la vergogna che sempre accompagnano lo stupro e segnano per sempre, nel corpo e nel cuore”.
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