Il caso della cosiddetta “Tampon Tax” arriva anche nel consiglio comunale di Desenzano del Garda. A portarlo sono le consigliere comunali Patrizia Solza (Gruppo Misto) e Giustina Bonanno (Lista Righetti per Desenzano) che hanno depositato una mozione per impegnare l’ente a sollecitare il Parlamento a cambiare la legge che applica agli assorbenti l’aliquota Iva del 22% invece del 4% applicato a tutti gli altri beni essenziali. La riportiamo integralmente di seguito.
Oggi abbiamo depositato una mozione per chiedere lo stop alla tampon tax e la possibilità di applicare prezzi contenuti e promozionali sui prodotti sanitari e igienici femminili. La mozione vuol essere una sollecitazione per Parlamento e Regione ad intervenire, ma contiene anche diverse proposte di azioni che l’amministrazione può concretamente mettere in campo.
In Italia purtroppo non esistono studi sulla tematica, altro segnale di come il problema venga ignorato; ricerche condotte all’estero evidenziano come quote significative di ragazze facciano fatica ad acquistare assorbenti. In aggiunta, questi in Italia sono tassati con l’aliquota iva massima (22%) riservata ai prodotti di lusso.
Da qualche anno è nato un movimento che giustamente chiede di abbassarne l’aliquota al 4%, come per i beni essenziali. Un primo passo è stato preso nel 2019 con una riduzione dell’imposta sui soli assorbenti compostabili e lavabili, prodotti utilizzati però solo da una minoranza di donne a causa dei loro costi più alti rispetto a quelli ordinari.
«Il ciclo mestruale – afferma Patrizia Solza – e le problematiche economiche e sociali collegate, purtroppo sono assenti dal dibattito pubblico, come tante altre tematiche femminili, quasi fossero dei tabù. Per questo è importante che si inizi a parlarne con serenità anche nelle istituzioni: partendo dal livello comunale possiamo anche mandare un messaggio ai legislatori regionali e nazionali.»
«Chiediamo – dichiara Giustina Bonanno – che l’amministrazione comunale coinvolga le farmacie, sia comunali che private, come la piccola e grande distribuzione per mettere in atto azioni per ridurre i prezzi sui prodotti sanitari e igienici femminili. Il tema della “period povery” deve entrare anche nell’agenda dei servizi sociali comunali.»
«Si potrebbe – continua Patrizia Solza – coinvolgere le scuole per l’installazione di distributori di assorbenti a prezzi calmierati, inserendo l’azione in un percorso educativo rivolto a tutti gli alunni, per costruire reciproca comprensione e rispetto».
«Mi auguro – conclude Giustina Bonanno – che la discussione della mozione venga calendarizzata in tempi brevi e che possa trovare un supporto trasversale e unanime: sarebbe anche un bel segnale di attenzione verso le donne»
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