Primo step per la procedura di adesione volontaria da parte delle farmacie bresciane interessate a effettuare la campagna vaccinale anti covid. Nomi e indirizzi raccolti entro le dodici di oggi da Federfarma Brescia sono ora da trasmettere alla struttura commissariale, in modo che possa predisporre il piano nazionale di distribuzione dei vaccini. Nel Bresciano sono 214 le farmacie che hanno segnalato la loro disponibilità, su 382 in totale (ma non è escluso che altre se ne possano aggiungere in un secondo momento), ovvero il 56 per cento del totale.
Il reclutamento delle farmacie (che segue a quello sui tamponi) è stato attivato da Federfarma perché oggi è prioritario provvedere, nel più breve tempo possibil,e alla mappatura per organizzare la logistica e permettere al commissario Figliuolo di inserire le farmacie aderenti nel piano di distribuzione dei vaccini. “Le farmacie bresciane – dichiara la presidente di Federfarma Brescia Clara Mottinelli – sono pronte a dare il loro supporto e sono già tanti anche gli iscritti al corso predisposto dall’Istituto superiore di sanità che si stanno organizzando per essere in grado, non appena saranno disponibili i vaccini, di fare la propria parte nella lotta contro il Covid, come già accaduto con i test sierologici e i tamponi rapidi. Le procedure previste dall’Accordo consentono di garantire i massimi livelli di sicurezza e di effettuare la somministrazione in farmacia con tranquillità. La rete delle farmacie dimostrerà anche in questa occasione la propria efficienza e la propria capacità di rispondere in tempi rapidi e in modo efficace alle esigenze di salute della collettività”.
Le modalità di vaccinazione in farmacia sono già state dettagliate nell’Accordo quadro nazionale, firmato di recente da Governo, Regioni, Federfarma e Assofarm, che ha fissato i requisiti e il ruolo della farmacia in tutto il percorso, dalla prenotazione del vaccino alla fase di consenso informato fino alla somministrazione e osservazione del cittadino.
La vaccinazione in farmacia è già utilizzata in gran parte d’Europa: in Inghilterra i farmacisti vaccinano da mesi con un protocollo del consenso informato analogo a quello italiano perché steso su base europea, così come è sovrapponibile il protocollo operativo dell’assistenza in caso di reazioni avverse, già impiegato anche in Francia.
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