L’emergenza sanitaria gli ha dato una spinta importante e molti lo hanno sperimentato per la prima volta proprio durante il lockdown, ma in molte realtà da tempo si rifletteva sulla sua progettazione.
Stiamo parlando dello smartworking, la modalità che consente di lavorare da casa o in altro luogo che non sia l’ufficio e in diversi orari. Anche l’amministrazione comunale di Brescia aveva iniziato una sperimentazione nel 2019 con 16 dipendenti e un po’ di diffidenza.
Nel 2020 i lavoratori comunali in smartworking sono cresciuti per via delle necessità imposte dalla pandemia Covid e ora l’intento della Loggia è incentivare ulteriormente la modalità del lavoro agile, che offre la possibilità di alternare attività a distanza e in presenza, rendendola “permanente” per almeno 400 dipendenti. Secondo quanto presentato ieri in Commissione Bilancio dall’assessore al Bilancio Fabio Capra, lo smartworking porta con sé alcuni vantaggi, tra cui una maggiore efficienza con un calo delle assenze dei lavoratori e pure una riduzione dell’uso della carta con relativo risparmio di denaro.
All’obiettivo di uno smartworking strutturato si affiancherà anche una progettazione degli spazi di co-working.
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