La rabbia è tanta. E sono numerosi a chiedere la testa di chi lo ha commesso, oltre che dei vertici del Pirellone. Ma ora il rischio – paventato da molti – è che le attività economiche chiuse per errore (da domenica la Lombardia tornerà Arancione) facciano azioni legali di massa per chiedere alla Regione o allo Stato di risarcire le somme perse.
Il problema, come noto, è legato al calcolo dell’indice Rt. Da tempo la Regione andava dicendo che qualcosa non tornava nei conti: dati vecchi, sosteneva anche nel suo ricorso legale. Ma nel confronto tra tecnici della Lombardia e tecnici del Governo è emerso ben altro.
Il problema, secondo quanto si apprende, è che il numero di casi indicati dalla Regione Lombardia (su cui sono fatti i calcoli per l’indice) è sovrastimato e conteggia più positivi di quelli effettivi, senza includere i guariti e coloro che – in base alle nuove norme – hanno interrotto l’isolamento volontario senza il doppio tampone. In sostanza la Lombardia si sarebbe dimenticata di compilare quel campo (se pure non obbligatorio), non sapendo degli effetti concreti di tale azione. E avrebbe rimediato successivamente alla mancanza.
“Il 20 gennaio 2021 – scrive nella relazione l’Iss – la Regione Lombardia ha inviato come di consueto l’aggiornamento del suo database. Si constata una rettifica dei dati relativi anche alla settimana 4-10 gennaio 2020, che riguarda il numero di casi in cui viene riportata una “data di inizio sintomi” (…) per cui viene data una indicazione di stato clinico laddove prima era assente”.
“Nessuna richiesta di rettifica, ma un necessario aggiornamento di un ‘campo del tracciato’, tracciato che quotidianamente viene inviato all’Istituto Superiore di Sanità”, ribatte in una nota Regione Lombardia, che parla di “Azione, condivisa con l’Istituto Superiore di Sanità resasi necessaria a fronte di un’anomalia dell’algoritmo utilizzato dall’ISS per l’estrazione dei dati per il calcolo dell’Rt, segnalata dagli uffici dell’assessorato al Welfare della Regione e condivisa con Roma”.
Di chi è la colpa? Di certo a Lombardia da domenica tornerà zona Arancione. Ma ora si apre un nuovo problema. Chi risarcirà tutte le attività al pubblico (come estetiste, negozi di abbigliamento e via dicendo) che in questa settimana sono state chiuse per un errore? Il rischio, come detto, è quello che migliaia di attività lombarde e bresciane decidano di chiedere i danni.
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