Lunedì si è visto suonare alla porta di casa dalle forze dell’ordine e recapitare un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari. Con accuse pesanti: riciclaggio di denaro. Ma dopo tre giorni si è scoperto che era tutto un errore.
Protagonista della vicenda un imprenditore bresciano del 1951, un nome di rilievo nel settore dell’escavazione, che ha la sventura di essere omonimo e di essere nato lo stesso giorno e mese (se pure 34 anni dopo) di un 36enne che ha un conto in Croazia su cui sarebbe transitato denaro frutto di illecito.
Lo scambio di persona è emerso ieri, durante l’interrogatorio di garanzia davanti al Gip. L’imprenditore è tornato un uomo libero. Mentre sono state avviate le procedure di notifica all’altro.
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