La nota catena di discount tedesca Lidl continua la sua avanzata nella provincia di Brescia, ma a Villa Carcina, in Valtrompia, 1.071 cittadini chiedono un referendum consultivo per esprimersi sulla variante urbanistica nella quale si autorizza sul territorio comunale, in via Marconi, la costruzione di un nuovo supermercato a insegna Lidl.
La questione da tempo fa discutere, tanto che a dicembre si sono dimesse dal consiglio comunale Cristina Manessi (nei precedenti mandati assessore all’Edilizia privata e all’Urbanistica) e Anna Rizzinelli (in passato assessore all’Ambiente).
La battaglia della cittadinanza intanto procede e il Comitato «I cittadini contano! No al centro commerciale di via Marconi» ha depositato ieri mattina in comune le 1.071 firme con dati anagrafici per poter dire la propria attraverso il referendum. Il quesito referendario promosso dal Comitato recita: “Siete favorevoli che il comune consenta alla società Lp Castello l’ubicazione nell’area sita in via Marconi (ex PA 5) di un supermercato a destinazione commerciale alimentare e non con superficie lorda di pavimento di 2.000 mq, modificando a tal fine gli impegni attuativi previsti dalla convenzione urbanistica del 2013, che invece il comitato propone venga rispettata, non comportando in nessun caso oneri o spese a carico del comune?”
Nella domanda indirizzata alla segreteria comunale, oltre alla richiesta esplicita di referendum consultivo a livello comunale, anche la richiesta che “ogni atto del procedimento amministrativo che forma oggetto della consultazione venga sospeso in attesa dell’esito della medesima”.
“In altre parole – chiarisce il Comitato sulla sua pagina Facebook – con la seconda richiesta si fa presente alle autorità amministrative che sarebbe del tutto illogico e addirittura frustrante dello scopo della consultazione deliberare l’ok al supermercato prima di consultare la popolazione mediante il referendum”.
Entro 15 giorni la commissione tecnica comunale dovrà verificare la validità delle firme e dare risposta riguardo all’ammissibilità del referendum. Poi, eventualmente, sarà emessa un’ordinanza per indire il referendum.
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